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Omicidio Panunzio, 20 anni dopo

Un convegno promosso da Libera su mafia, racket e speranza di legalità

Le parole del sindaco Salvatore Chirolli, gelarono l’aula: “Mentre noi qui discutiamo, hanno sparato ad un costruttore…”. Era il 6 novembre 1992 e mentre in Consiglio comunale si discuteva il piano regolatore generale, su via Napoli Giovanni Panunzio veniva crivellato di colpi. La sua colpa era quella di aver denunciato i suoi taglieggiatori in un memoriale inviato alla magistratura, portando all’arresto di alcuni malavitosi appartenenti agli ambienti del racket e delle estorsioni.
EMILIANO, GRASSO E PANUNZIO.  “Venti anni dopo cosa è cambiato?”. Se lo chiederà un’intera città, Foggia, in occasione di un convegno (promosso da Libera, Università, Rete della conoscenza e Link) promosso per domani, martedì 6 novembre, dalle 9,30 nell’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza di Foggia, con la testimonianza di Michele Panunzio, figlio di Giovanni, Daniela Marcone, coordinatrice di Libera Foggia, Franco Arcuri, assessore comunale alla Sicurezza, Michele Emiliano, sindaco di Bari, nonché magistrato che seguì le indagini all’epoca dell’omicidio e Tano Grasso, presidente onorario della “Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane”.
PRESIDIO LIBERA. Un incontro per discutere su quali interessi si nascondono dietro il mondo dell’edilizia e come incide ancora oggi il racket delle estorsioni sull’economia locale. Durante la manifestazione saranno consegnati i premi di laurea sul tema dell’usura della Fondazione “Buon Samaritano”. La giornata proseguirà nel pomeriggio, alle ore 18.30 a Lucera, dove sarà inaugurato il Presidio cittadino di Libera, intitolato a Giovanni Panunzio presso il Teatro della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, zona 167.

di Redazione 


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