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Operazione "Coffee Shop", sei persone in manette per lo spaccio di hashish e marijuana

Di fatto, gestivano e controllavano la detenzione e lo spaccio di stupefacente nei comuni tra l’Alto Tavoliere e il Potentino. Sei persone – una delle quali è al momento irreperibile – sono state arrestate questa mattina, all’esito dell’operazione “Coffee Shop” che all’alba di oggi ha visto oltre 30 agenti del commissariato di Cerignola e del reparto Prevenzione Crimine Puglia impegnati nell’esecuzione di una ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di soggetti residenti a Cerignola e Stornara, nel Foggiano, e  Atella e Melfi nel Potentino.
L’ANTEFATTO. L’indagine ha mosso i suoi primi passi nel maggio del 2011, quando una pattuglia della sottosezione della Polstrada di Trani, in servizio al casello Cerignola Ovest, intimava l’Alt ad un’autovettura proveniente dalla vicina Lavello. Il conducente del veicolo, però, decide di forzare il posto di blocco rischiando anche di investire l’agente in servizio. Dopo un breve inseguimento, l’autovettura veniva bloccata e gli occupanti sottoposti a perquisizione personale. Durante i controlli, sono state trovate alcune dosi di hashish, nascoste nei pantaloni del conducente del mezzo, il quale dichiarava di acquistare la sostanza stupefacente da un giovane di Cerignola.
LE INDAGINI. Ed è così che dal ritrovamento di poche dosi di stupefacente, gli agenti del commissariato ofantino hanno ricostruito, a ritroso, tutti i tasselli della rete che collegava il basso Tavoliere alla provincia di Potenza. A finire in carcere sono stati Savino Zagaria, 44enne cerignolano e Nicola Specchio, 27enne di Stornara, nei cinque reali siti. Per gli investigatori della Procura di Foggia il primo, noto parrucchiere, era il fornitore dello stupefacente; il 27enne, invece, si occupava di tenere i contatti con i “dettaglianti”, reclutati in numerosi comuni limitrofi. Già in passato Zagaria era stato arrestato per questo tipo di reato, ed aveva scontato una pena, in Germania, nelle case di detenzione tedesche, dove era stato trovato in possesso di un grosso quantitativo di hashish. A tenere i rapporti e allargare la rete dei comuni coinvolti era il ragazzo di Stornara, che si muoveva solo o in compagnia della fidanzata (ora ai domiciliari) la quale, per eludere eventuali controlli delle forze di polizia, nascondeva lo stupefacente sotto i vestiti.
INTERCETTAZIONI E CAPI D’ACCUSA. L’attività investigativa si è avvalsa di numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, nella quali si poteva sentire parlare apertamente di “droga” e “panetti”, di “telefono della droga” e “ordinazioni” senza l’utilizzo di alcuni tipo di codice. In oltre un anno di indagini, gli agenti hanno orso dell’attività d’indagine, sono stati accertati un centinaio di episodi di spaccio per un smercio di circa 20 kg di stupefacente. Nel corso dell’intera attività d’indagine – partita nel maggio del 2011 -  è stato possibile arrestare in flagranza 2 persone e recuperare circa 2 kg di hashish. Per questo motivo, dovranno rispondere tutti, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dalla continuità e dal concorso. Una persona del sodalizio, al momento, è ancora ricercata.

di Redazione 


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