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Poste, pizzerie e circoli erano il loro "bancomat": due arresti a San Ferdinando

Rapine, porto e detenzione abusiva di armi, ricettazione, nonché estorsione aggravata e continuata. Sono le pesanti accuse a carico di due fratelli di San Ferdinando di Puglia, Berardino e Claudio Dascoli (rispettivamente classe ’83 e ’85), destinatari di un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica ed eseguito dalla Compagnia di Carabinieri di Cerignola.

OPERAZIONE BANCOMAT. Il periodo oggetto dell’indagine è quello compreso tra il gennaio 2015 e il marzo 2015 e l’operazione è stata convenzionalmente denominata “Bancomat”, a causa della finalità con la quale i rapinatori intendevano gli esercizi pubblici sul territorio di San Ferdinando di Puglia, ossia come meri dispensatori di danaro.

COME AGIVANO. Sono stati raccolti – spiegano i Carabinieri - inconfutabili elementi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine alla commissione, a vario titolo, di tre rapine a mano armata commesse in danno di una filiale di un ufficio postale (1000 euro il bottino), in danno dei titolari di una pizzeria (600) e in danno dei titolari di un centro ricreativo (400), tutti ubicati a San Ferdinando di Puglia. Il modus operandi degli arrestati era il seguente: opportunamente travisati, giungevano presso gli obiettivi in maniera fulminea, e sotto la minaccia di una pistola, si facevano consegnare quanto posseduto al momento dalle loro vittime, dandosi poi a precipitosa fuga.

MINACCE E KIT. I colpi venivano perpetrati in maniera fredda e alquanto violenta. In una circostanza, infatti, una delle vittime era stata fatta inginocchiare sotto gli occhi attoniti del figlio minore, il quale veniva intanto tenuto sotto il tiro dell’arma dai malfattori, per costringere la madre a consegnare il denaro posseduto. Durante l’attività di indagine, i militari della Stazione Carabinieri di San Ferdinando di Puglia sono riusciti a individuare e sequestrare, abilmente celati all’interno di un’autovettura, l’intero kit dei due rapinatori: una pistola cal. 7,65 con matricola abrasa, guanti, passamontagna e altri indumenti anonimi, ossia senza alcun segno distintivo che potesse fornire elementi individualizzanti.

IL PRECEDENTE. Nel periodo oggetto di indagine i due fratelli si sono resi protagonisti di estorsione nei confronti di un minore loro conoscente a cui, in più circostanze, per futili motivi, avevano estorto somme di danaro oscillanti tra le 20 e le 50 euro. Claudio Dascoli, tra l’altro, era stato già sottoposto alla custodia cautelare in carcere a seguito dell’arresto in flagranza di reato operato nei suoi confronti dai militari della Stazione Carabinieri di San Ferdinando di Puglia in data 9 marzo 2015 per due tentate rapine commesse quella medesima sera a distanza di pochi minuti l’una dall’altra. Nella circostanza, armato di taglierino e a volto scoperto, aveva dapprima tentato di rapinare i titolari di una gioielleria, non riuscendovi per la strenue resistenza offerta da una delle due vittime, e poi aveva tentato di rapinare i titolari di una farmacia (nel video), non riuscendo nell’intento anche in questa circostanza per la reazione delle vittime. Poco più tardi, a seguito di incessanti ricerche, era stato rintracciato e tratto in arresto.

di Redazione 


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