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Operazione Decimabis, anche i Sannella vittime di estorsione dalla mafia foggiana: dalla Tamma 3mila euro ogni mese

Ci sono anche i fratelli Franco e Fedele Sannella tra gli imprenditori vittime di estorsioni da parte della Società Foggiana.

L’ESTORSIONE. I proprietari del noto pastificio Tamma ed ex patron del Foggia calcio versavano trimestralmente circa 10mila euro all’associazione mafiosa.

L'ORDINANZA. È quanto emerge dall’ordinanza “Decimabis” che nella mattinata di oggi, 16 novembre, ha portato all’arresto di 40 persone, 39 in carcere e una ai domiciliari. Secondo quanto appurato dagli inquirenti Alessandro Aprile, Francesco Tizzano, Francesco Pesante e Ivan Emilio D’amato, in concorso tra loro “hanno costretto Fedele e Franco Sannella mediante minaccia, consistita nel fare implicitamente intendere che in caso di mancato versamento avrebbero subito ritorsioni tali da impedirgli la continuazione dell’attività imprenditoriale, a versare la somma di 3mila euro mensili”.

LE INTERCETTAZIONI. La prima prova di tale estorsione è giunta l’undici ottobre del 2017. In un’intercettazione ambientale è stata captata una conversazione tra Alessandro Aprile, Antonio Salvatore e Francesco Pesante. Quest’ultimo, rendicontando l’esito delle attività estorsive ai sodali, informava che Ivan Emilio D’Amato si era “preso altri dieci di Fedele della Tamma”. Un’ulteriore riscontro si è avuto il 20 dicembre 2017 quando, nel corso di un’altra intercettazione, Francesco Tizzano informava: “Tengo Sannella oggi”, riferendosi al giro di ‘sua competenza’ per la riscossione del pizzo. In tale conversazione, si lasciava intendere che la materiale riscossione avveniva con cadenza trimestrale. In alcuni casi, invece, il pizzo risulta essere stato versato direttamente a Francesco Pesante (detto U’ sgarr).

LA LISTA. Ma non sono solo le intercettazioni a fornire prova dell’estorsione. La Procura ha anche rinvenuto una nuova e aggiornata “lista delle estorsioni” costituita da due fogli, all’interno dei quali sono riportati i nominativi di imprenditori e commercianti con cifre e scadenze. Nel primo foglio vi è riportata la dicitura “Sannella 3.000”, un’espressione che coincide con quanto ascoltato tramite le intercettazioni.

ATTEGGIAMENTO OMERTOSO. Fedele Sannella, interrogato lo scorso 28 gennaio, ha negato in modo assoluto di essere vittima di estorsione. Secondo il gip, tuttavia, gli elementi raccolti dalla Procura dimostrano univocamente l’estorsione realizzata; anzi, “l’atteggiamento omertoso di Sannella che cozza con il carattere oggettivo degli atti” è ulteriormente significativo “della condizione di assoggettamento delle vittime”.

di Michele Gramazio


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