"Operazione Friends", condanne per esponenti dei clan "Li Bergolis" e "Bayan/Papa/Ricci"
Il Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Bari, a conclusione del rito abbreviato, ha inflitto pene rilevanti nei confronti di 8 dei 27 indagati nell’ambito dell’operazione “Friends”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed effettuata, tra il 2015 e il 2019 in territorio garganico, dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Foggia, dallo S.C.I.C.O. Roma e dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari.
LE CONDANNE. In particolare, sono stati condannati il capo del clan lucerino “Bayan/Papa/Ricci”, Alfredo Papa, classe 1958, (14 anni di reclusione) e i sodali Francesco Antonio Coccia, classe 1958, (anni 6 e mesi 8 di reclusione), Urbano Petito '(del 54, per lui 5 anni di reclusione), Antonio Valerio Pietrosanto, cl. 1968 (anni 5 e mesi 4 di reclusione) e Francesco Ricci, cl. 1970 (anni 5 e mesi 4 di reclusione), responsabili per essersi associati tra loro costituendo un’organizzazione dedita all’acquisto, alla detenzione e alla cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo, tra cui marijuana, hashish e cocaina.
IL CLAN LI BERGOLIS. È stato condannato anche Libero Lombani, cl. 1987, (anni 7 e mesi 4 di reclusione), partecipe del clan “Li Bergolis” e ritenuto responsabile per essersi associato alla predetta organizzazione armata dedita all’acquisto, alla detenzione e alla cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo, tra cui hashish e cocaina. Inoltre, sono state inflitte pene anche a Luigi De Amicis, cl. 1960, (anni 2 e mesi 2 di reclusione ed euro 6.000,00 di multa) e a Michele Piserchia, cl. 1984, (anni 1 e mesi 8 di reclusione ed euro 1.670,00 di multa) ritenuti responsabili, rispettivamente, il primo di aver custodito per conto dell’organizzazione criminale lucerina 2 pacchi di hashish precedentemente acquistati da esponenti del clan “Li Bergolis” e il secondo di aver ceduto cocaina ad un sodale del predetto clan.
L'INTERDIZIONE. In più, il Tribunale ha disposto: l’interdizione perpetua dai pubblici uffici nei confronti dei suddetti Alfredo Papa, Francesco Antonio Coccia, Libero Lombani, Urbano Petito, Antonio Valerio Pietrosanto e Francesco Ricci; la confisca dei beni sequestrati ai menzionati Coccia e Pietrosanto (immobili, quote societarie, autovetture e rapporti finanziari); la libertà vigilata a carico del citato Alfredo Papa per la durata di anni tre, da espiare all’esito dell’esecuzione della pena.
I soggetti ora condannati erano stati attinti - unitamente ad altre 16 persone, tra cui figura anche Enzo Miucci (cl. 1983), detto “u criatur”, capo del clan “Li Bergolis”, per cui continua il processo penale - da misura cautelare personale nel mese di novembre 2019, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ricettazione e detenzione illegale di armi.
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