Stampa questa pagina

Operazione Security, altro maxi sequestro a carico di Massimo Curci

Nuovo atto per l'Operazione Security. I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Varese e personale della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno infatti dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal G.I.P del Tribunale di Milano (Giulio Fanales), su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (Ilda Boccassini e Paolo Storari) – a carico di Pasquale Angelino, per il reato di emissione di false fatturazioni e concorso in bancarotta fraudolenta, nonché sottoposto a sequestro le quote di 10 società, unitamente alla somma di 153.000 euro. 

LE INDAGINI. Dalla prosecuzione delle indagini è stata individuata la fraudolenta attività di Angelino, il quale – per il tramite di una vasta rete di società cooperative con sede tra le province di Milano, Monza Brianza, Lecco e Napoli, gestite da prestanome – ha emesso, tra gli anni 2015 e 2017, fatture per operazioni inesistenti, per un importo di oltre 2,5 milioni di euro, a favore di società riconducibili al gruppo criminale dei c.d. “pugliesi”, i cui componenti sono già stati tratti in arresto nel luglio 2017 nel contesto della medesima indagine. È stato acclarato - spiegano dalla Finanza - che, dopo aver ricevuto, tramite bonifico, dalla società destinataria della fattura l’importo di cui al documento fiscale inesistente, restituiva la somma in contanti in favore degli amministratori di fatto delle società beneficiarie, trattenendo per sé un corrispettivo pari al 6% dell’importo fatturato. Tenuto conto che una delle società (FEDEL SOC. COOP) destinatarie delle fatture inesistenti emesse da Angelino  è stata successivamente dichiarata fallita (con sentenza del Tribunale di Milano emessa nel mese di agosto 2017), allo stesso è stata, altresì, addebitata la condotta di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta. Dalle indagini sono inoltre emerse responsabilità penali a carico di una consulente fiscale con studio in provincia di Bergamo, Fiorinda Granozio, la quale ha gestito 2 società cooperative di lavoro bergamasche, destinatarie – per un importo di oltre 2,7 milioni di euro nel periodo 2015/2017 – delle false fatturazioni emesse dalle società riconducibili ad Angelino. 

I SEQUESTRI. Nei giorni precedenti, Guardia di Finanza e Polizia hanno anche dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dalla stessa D.D.A. di Milano, per un importo di 32,3 milioni di euro, a carico di 91 società di autotrasporti, la cui contabilità era detenuta dal commercialista Ruggiero Massimo Curci  (ex vice Presidente del Foggia Calcio, attualmente agli arresti domiciliari) ritenuto responsabile del reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici. Le indagini hanno disvelato come – al fine di usufruire di asseriti “vantaggi fiscali” che il citato consulente aveva promesso, a fronte di un corrispettivo extra dallo stesso incassato “in nero” (per un importo complessivo pari ad oltre 1,7 milioni di euro non dichiarati al fisco) – gli amministratori delle società coinvolte nella frode, pur operando materialmente in varie zone del territorio nazionale, siano stati invitati da Curci a dichiarare la sede legale presso il proprio studio di Carapelle (FG). Nel mese di dicembre 2017, durante l’attività di perquisizione locale presso lo studio Curci, era stata sottoposta a sequestro la contabilità di tutte le società cooperative di trasporto che avevano artificiosamente affidato al professionista la tenuta delle scritture contabili obbligatorie. Al termine di una laboriosa attività di analisi forense del software gestionale sottoposto a procedura di backup nel corso della perquisizione, nonché di approfondimento contabile eseguito dai finanzieri, è stato riscontrato che, relativamente agli anni 2015 e 2016, numerosissime registrazioni riportanti causali per costi di carburante non erano supportate da alcuna documentazione fiscale giustificativa, determinando in tal senso un fraudolento abbattimento del reddito imponibile delle singole società. Nel complesso, sono stati quindi scoperti costi fittizi per 72,2 milioni di euro relativi a spese di carburante ed una complessiva imposta evasa, ai fini IVA ed imposte sui redditi, pari a 32,3 milioni di euro, oggetto del provvedimento di sequestro dell’A.G., eseguito sia a carico delle 91 società di autotrasporto coinvolte, sia del professionista. Nel suo complesso, l’indagine denominata “Security” finora ha portato all’esecuzione di n. 22 arresti e sequestri per quasi 35 milioni di euro.

Contenuto sponsorizzato

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload