Operazione "Turn over", prime condanne definitive VIDEO
Dopo il rigetto del ricorso da parte della Suprema Corte di Cassazione, sono diventate definitive e conseguentemente esecutive le prime condanne per la maxi indagine convenzionalmente denominata “Turn over” dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
Nel luglio 2020, ci fu un imponente blitz dei militari dell’Arma del Comando Provinciale di Foggia su Trinitapoli, con l’impiego altresì dei Reparti specializzati dei Carabinieri, a seguito dell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari in relazione alla richiesta della DDA del capoluogo, con l’arresto complessivo di 12 persone.
IL GRUPPO CRIMINALE. La complessa ed articolata indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, mediante l’impiego di attività tecniche, consentì di ricostruire l’esistenza di un’associazione a delinquere ai fini del traffico di sostanze stupefacenti, con la disponibilità – in alcuni casi - anche di armi da fuoco, da parte di un gruppo criminale operante a Trinitapoli e nei comuni limitrofi.
GLI ARRESTI. A distanza quindi di circa 3 anni, sono passate in giudicato le prime 8 condanne, in ragione delle quali sono stati inflitti, complessivamente, oltre 50 anni di reclusione, nonché pene accessorie. Nella giornata del 29 giugno i militari del Nucleo Investigativo di Foggia, con il supporto in fase di esecuzione dei Carabinieri del Comando Provinciale BAT, nonché degli altri Comandi Arma interessati per quanto riguarda i condannati già ristretti in altri carceri del territorio nazionale, hanno quindi arrestato otto persone.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.