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Occhiali rotti e danni ai portoni: il sindaco di Manfredonia vieta il pallone in piazza

"Mi dispiace per i piccoli, i genitori imparino"

Riprende Martin Luther King – “La propria libertà termina laddove inizia quella degli altri” -, si discolpa coi più piccoli ma bacchetta gli adulti. Il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, non si fa vanto del suo provvedimento ma preferisce spiegare bene le ragioni che lo hanno “costretto a vietare, con apposita ordinanza, di giocare a pallone in piazza del Popolo”.

L’ORDINANZA. Niente calcio, pertanto. “Sono davvero numerose le rimostranze pervenute per la situazione creatasi nella piazza antistante la sede comunale – spiega il primo cittadino – e siamo intervenuti a tutela di tutti i frequentatori della piazza, dopo una serie di incidenti, per fortuna di poco conto, che hanno visto vittime soprattutto anziani, ma anche qualche minore”.

LE PALLONATE. Nel tardo pomeriggio, infatti, e fino alla prima serata, piazza del Popolo diventa un’area dove parecchi genitori conducono i propri bambini, con pallone sotto il braccio, “per lasciarli scorrazzare in totale, a volte anche troppa, libertà. Tra occhiali rotti o ‘soltanto’ saltati via e caduti a terra – evidenzia Riccardi -, pallonate contro citofoni, porte e portoni, danneggiamenti vari sulla parete di Palazzo San Domenico ed alle varie attività commerciali presenti in zona, non c’è stato verso per gli operatori di Polizia Locale, intervenuti più volte, di venire a capo di un andazzo ormai troppo diffuso. A mali estremi, quindi, estremi rimedi”.

LE RESPONSABILITÀ. “Mio malgrado – ammette il sindaco – ho dovuto predisporre questa ordinanza e voglio che sia chiaro quanto mi rincresce immaginare che in piazza del Popolo non ci saranno più bimbi che corrono, inseguendo un pallone. Non mi dispiace affatto, invece, per quei genitori a cui manca il senso di responsabilità nei confronti dei propri figli: sono loro la causa del divieto di giocare a pallone in piazza del Popolo. La responsabilità genitoriale imporrebbe a costoro di tenere d’occhio i propri figli, di redarguirli se arrecassero nocumento a terzi, invece sono tanti a starsene comodamente seduti a chiacchierare mentre i loro bambini prendono a pallonate persone e edifici vari. Una situazione che non si può tollerare oltre”.

LE MULTE. Le condotte a cui si riferisce il sindaco vanno a costituire “pregiudizio per i diritti fondamentali altrui, condizionando in modo negativo la fruizione di spazi pubblici o di uso pubblico”. E, qualora fossero ripetute anche dopo l’avvenuta pubblicazione dell’ordinanza sindacale che vieta il gioco del pallone in piazza del Popolo, si potrà incorrere in sanzioni che vanno da un minimo di 50 a un massimo di 500 euro.

di Redazione 


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