Ottanta persone, una mappa in mano e il silenzio del Bosco Paduli. È iniziato così “OrientQuest: alla ricerca di noi stessi”, la giornata che ha trasformato uno dei luoghi più simbolici di Accadia in una palestra naturale con sessioni di orientamento, yoga e meditazione, per poi scendere nel borgo tra il Rione Fossi e il museo multimediale. I posti disponibili sono andati esauriti in appena tre giorni, un risultato significativo per un piccolo comune dei Monti Dauni e un segnale chiaro: c’è fame di natura, movimento e esperienze autentiche.
NATURA E BENESSERE. Nel Bosco Paduli i partecipanti hanno sperimentato l’orienteering come chiave per scoprire la natura: bussola e mappa, un punto segnato vicino a una quercia secolare, piccoli gruppi che si confrontano sul sentiero giusto da imboccare. A intervallare le prove di orientamento, momenti di risveglio muscolare, yoga e meditazione guidata con la presenza di monaci tibetani, che hanno proposto semplici esercizi di respirazione e consapevolezza da poter ripetere anche nella vita quotidiana.
IL BORGO. Dal bosco al borgo, il passo è stato naturale: il percorso è proseguito tra le vie del Rione Fossi e il museo multimediale, con biodanza, socialità e una degustazione di prodotti tipici locali. Un’occasione che ha generato un indotto positivo per le attività commerciali ed enogastronomiche del paese e ha offerto a bar, ristoranti e strutture ricettive una giornata di lavoro in più grazie all’arrivo di partecipanti e accompagnatori. "Le aree interne vengono spesso raccontate solo attraverso problemi e spopolamento – ha detto Carmelo Zambri, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Accadia – ma con OrientQuest abbiamo scelto di partire dallo sport outdoor e dal Bosco Paduli proprio per costruire una narrazione diversa: il nostro territorio può essere una destinazione di benessere, non solo una cartolina da guardare da lontano. L’amministrazione dà pieno supporto a questa iniziativa e alle future proposte in una visione chiara: creare un percorso stabile di incoming turistico legato a natura, sport e cultura".
IL FORMAT. Alla base dell’evento c’è un problema concreto: stress, sedentarietà, isolamento sociale. La risposta passa da un format semplice ma potente: usare boschi e borghi come luoghi di cura di sé, non solo di svago. Durante la giornata i partecipanti hanno portato a casa strumenti pratici: una tecnica base di orientamento con bussola e mappa, esercizi di respirazione da 5 minuti al giorno, piccole routine di movimento all’aperto replicabili ovunque.
GLI ORGANIZZATORI. "La nostra idea è chiara: non organizziamo solo eventi, ma costruiamo percorsi di cambiamento – dicono da Unlimited Sports ASD – ed OrientQuest nasce proprio per rimettere in circolo boschi, borghi e comunità. Accadia è stata la prima tappa: vogliamo portare questo format in altri comuni della Capitanata e creare una rete di luoghi dove sport outdoor, benessere e identità locale camminano insieme".
IL PROGETTO. “OrientQuest”, realizzato da Unlimited Sports ASD in collaborazione con l’amministrazione comunale di Accadia e la Pro Loco, si inserisce nel più ampio quadro delle politiche di promozione dello sport e del benessere sostenute dalla Regione Puglia, anche a seguito del riconoscimento European Region of Sport 2026. L’obiettivo è trasformare iniziative come questa in un calendario itinerante di appuntamenti nei borghi e nei boschi della Capitanata, per fare dello sport all’aria aperta non solo un’attività del weekend, ma un vero motore di benessere, identità e sviluppo turistico.
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