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Orsara festeggia i 100 anni di Nonno Salvatore

Domenica la cerimonia. I nipoti: "Grazie a te siamo qui"

Salvatore Cotoia ha 100 anni, tre figli, sette nipoti, 13 pronipoti e ancora tanto affetto da dare ai suoi cari e ricevere da chi gli vuole bene. E’ una grande famiglia quella che domenica 20 gennaio, alle ore 17.30 nell’aula consiliare del Comune di Orsara di Puglia, festeggerà il secolo di vita raggiunto da Nonno Salvatore. Alla cerimonia, oltre al sindaco Tommaso Lecce, agli amministratori comunali e al parroco del paese, saranno presenti familiari e amici del neo centenario. Salvatore Cotoia è nato a Orsara di Puglia il 20 gennaio 1913
LA LETTERA: “SIAMO QUI PER TE”. In occasione del sui centesimo compleanno, riceverà una targa ricordo e una maxi torta. I suoi nipoti, inoltre, gli regaleranno una commovente lettera che lo ringrazia per quanto è stato capace di fare, in tutti questi anni, in favore di tutta la famiglia. “Se oggi siamo qui – si legge nella lettera preparata dai nipoti di Salvatore - il merito è tuo. Se oggi siamo diventati adulti e crediamo nei tuoi stessi valori, è grazie all’esempio che tu stesso, nell’arco di un secolo di vita, ci hai trasmesso attraverso gli insegnamenti dei nostri genitori”. Alla cerimonia, oltre al sindaco Tommaso Lecce, agli amministratori comunali e al parroco del paese, saranno presenti familiari e amici del neo centenario. Non è stata una vita facile quella di Salvatore Cotoia. Sua madre, Alfonsina, morì quando lui aveva compiuto da poco il primo anno d’età. La morte della madre lasciò un vuoto incolmabile in Salvatore e negli altri 7 figli (due femmine e cinque maschi) di Giuseppe Cotoia. Fu Rocchina, la più grande, a occuparsi della sorellina e dei fratelli più piccoli.
LA VITA. Nato in una famiglia di contadini, Salvatore si è sempre dato da fare lavorando nei campi o come pastore. Ha perduto il padre quando aveva 20 anni e faceva il militare. Il 19 dicembre del 1938, Salvatore sposò Maria Filomena Cericola. Nell’aprile del 1939, e con sua moglie incinta, dovette partire per la Grecia come soldato per combattere la guerra scatenata da Hitler e dal regime fascista di Mussolini. Mentre era al fronte, nacque il suo primo figlio che lui poté conoscere solo nel 1941, quando ebbe una breve licenza. Finita la guerra, rimase in Grecia con le truppe militari italiane fino all’8 settembre 1943, data dell’armistizio. Salvatore, in seguito, divenne prigioniero dei tedeschi. Da Belgrado, prima destinazione della sua prigionia, fu deportato in Germania assieme a moltissimi suoi compagni. Tornato a casa dopo due anni di prigionia, Salvatore si diede da fare per ottenere dal lavoro quanto era necessario al sostentamento della propria famiglia. Dal matrimonio con Maria Filomena Cericola, sono nati Giuseppe, Alfonsina e Incoronata. Salvatore è rimasto vedovo nel giorno del suo 85° compleanno, il 20 gennaio 1998. Salvatore è un nonno molto premuroso coi nipoti, un anziano assolutamente lucido nel ricordare gli avvenimenti della propria vita e nel ringraziare Dio per la gioia di avere accanto i propri figli, i figli dei suoi figli e da qualche tempo anche i figli dei suoi nipoti. “Quella di domenica – dice il sindaco Tommaso Lecce – sarà una bella occasione per celebrare i valori più profondi della nostra comunità. Vogliamo rendere il giusto omaggio a un uomo che ha lavorato e combattuto per tanti anni, superando sofferenze indescrivibili ed enormi difficoltà”.

di Redazione 


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