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Orta Nova: sgomberato accampamento

Erano un centinaio di bulgari e rumeni. Il sindaco: "Ora si proceda ad altri sgomberi"

E' stato sgomberato a Ortanova l'accampamento di immigrati 
scoperto di recente in località Posta della Casa e in queste ore il 
proprietario del fondo sta ultimando le operazioni di rimozione delle baracche e di bonifica dell'area, come previsto dall'ordinanza del sindaco Iaia Calvio. Circa un centinaio gli stranieri, in gran parte rumeni e bulgari, che popolavano il campo sorto in una zona distante un paio di chilometri dalla città e mai prima interessata a questo genere di fenomeno. Le operazioni si sono svolte senza particolari problemi grazie all'intensa attività di controllo svolta nei giorni precedenti dalla polizia municipale e dai carabinieri della locale stazione, che ha determinato l'abbandono spontaneo dell'accampamento da parte degli occupanti. "Evidentemente hanno compreso che l'amministrazione comunale non avrebbe tollerato oltre la loro permanenza illegale, negando l'accondiscendenza di chi per anni ha fatto finta di non vedere, non sentire e non sapere cosa accade nelle nostre campagne, magari per sfruttare elettoralmente la loro presenza soffiando sul fuoco dell'odio razzista - afferma il sindaco Iaia Calvio - Mi auguro si proceda con analoga efficacia e altrettanto pacificamente anche allo sgombero del campo in contrada La Palata e dell'Hotel Africa, i cui proprietari ancora non hanno ottemperato all'ordinanza emessa ai primi di agosto che, come nel caso appena risolto, prevede siano a loro carico gli oneri di sgombero e pulizia. Previsione fondata sulle norme del nostro ordinamento giuridico, che i rappresentanti dei partiti della destra chiedono all'amministrazione comunale di violare per ‘difendere gli interessi degli ortesi'. Quali interessi? Quali ortesi? Quelli che sfruttano i lavoratori, italiani o stranieri che siano; quelli che alimentano il caporalato e la tratta degli schiavi; quelli che fittano tuguri spacciandoli per case; quelli che foraggiano la prostituzione dentro e fuori questi campi? Ho sempre più netta - conclude il sindaco di Ortanova - la percezione di quanto siano radicati e ramificati nella nostra comunità gli interessi illeciti di quegli ortesi che hanno alimentato il fenomeno dell'immigrazione illegale. E questa amministrazione comunale non vuole avere nulla a che fare con quegli interessi e quegli ortesi".
 
E' stato sgomberato a Orta Nova l'accampamento di immigrati scoperto di recente in località Posta della Casa e in queste ore il proprietario del fondo sta ultimando le operazioni di rimozione delle baracche e di bonifica dell'area, come previsto dall'ordinanza del sindaco Iaia Calvio.
LE OPERAZIONI DI SGOMEBERO. Circa un centinaio gli stranieri, in gran parte rumeni e bulgari, che popolavano il campo sorto in una zona distante un paio di chilometri dalla città e mai prima interessata a questo genere di fenomeno. Le operazioni si sono svolte senza particolari problemi grazie all'intensa attività di controllo svolta nei giorni precedenti dalla polizia municipale e dai carabinieri della locale stazione, che ha determinato l'abbandono spontaneo dell'accampamento da parte degli occupanti.
LO SFOGO DEL SINDACO: "C'E' CHI ALIMENTA SFRUTTAMENTO E ILLEGALITA'". Evidentemente hanno compreso che l'amministrazione comunale non avrebbe tollerato oltre la loro permanenza illegale, negando l'accondiscendenza di chi per anni ha fatto finta di non vedere, non sentire e non sapere cosa accade nelle nostre campagne, magari per sfruttare elettoralmente la loro presenza soffiando sul fuoco dell'odio razzista - afferma il sindaco Iaia Calvio -. Mi auguro si proceda con analoga efficacia e altrettanto pacificamente anche allo sgombero del campo in contrada La Palata e dell'Hotel Africa, i cui proprietari ancora non hanno ottemperato all'ordinanza emessa ai primi di agosto che, come nel caso appena risolto, prevede siano a loro carico gli oneri di sgombero e pulizia. Previsione fondata sulle norme del nostro ordinamento giuridico, che i rappresentanti dei partiti della destra chiedono all'amministrazione comunale di violare per ‘difendere gli interessi degli ortesi'. Quali interessi? Quali ortesi? Quelli che sfruttano i lavoratori, italiani o stranieri che siano; quelli che alimentano il caporalato e la tratta degli schiavi; quelli che fittano tuguri spacciandoli per case; quelli che foraggiano la prostituzione dentro e fuori questi campi? Ho sempre più netta - conclude il sindaco di Orta Nova - la percezione di quanto siano radicati e ramificati nella nostra comunità gli interessi illeciti di quegli ortesi che hanno alimentato il fenomeno dell'immigrazione illegale. E questa amministrazione comunale non vuole avere nulla a che fare con quegli interessi e quegli ortesi".

L'ULTIMA TRAGEDIA. Solo qualche giorno fa un bracciante agricolo rumeno di 25 anni era deceduto proprio in un'azienda sita nelle campagne di Orta Nova annegando in un vascone irriguo dove si era adagiato subito dopo pranzo per liberarsi dalla morsa del caldo e per riposarsi un po' dalla grande fatica provocata dal lavoro nei campi.

di Redazione 


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