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Ospedale Casa Sollievo di San Giovanni, intervento “mini-invasivo” su rottura dell'aorta: salvo un 72enne

“Nei giorni scorsi su un paziente di 72 anni, proveniente da Foggia, è stato eseguito un delicato intervento di Cardiochirurgia”.

ROTTURA DELL’AORTA. Qualcosa di più, in realtà, di un “semplice” intervento, stando a quanto pubblicato sui propri social network dall’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. “All’uomo, che si era già sottoposto 10 anni fa a un intervento di by pass coronarico con sostituzione dell’aorta ascendente – raccontano nel post – era stata diagnosticata una rottura della stessa aorta ascendente (pseudoaneurisma) associata ad una insufficienza aortica severa. Si trattava di un paziente molto sintomatico, con affanno e alto rischio di morte improvvisa”.

RISCHIO MORTE OPERATORIA. “Per scongiurare un elevato rischio di morte operatoria – si legge ancora – si è pensato di effettuare un intervento chirurgico con metodica mini-invasiva per ovviare alle difficoltà di riapertura del torace e relative alla protezione cerebrale e cardiaca. Senza taglio chirurgico, unicamente con gli accessi vascolari di gambe e arto superiore, si è potuto quindi procedere ad un impianto endovascolare con endoprotesi in aorta ascendente per chiudere la rottura dell’aorta e posizionare, sempre tramite dei cateteri, una protesi valvolare aortica (TAVI) per eliminare l’insufficienza aortica”.

APPENA TRE ORE DI INTERVENTO. Un intervento di estrema difficoltà soprattutto per i tempi a disposizione e per averlo eseguito in circa tre ore, proprio come specificano dalla Casa Sollievo, applicando “la nuova metodica, rispetto alle 10-14 ore della metodica tradizionale”. La Tac di controllo, infine, aa una settimana dalla dimissione del paziente, ha confermato l’ottimo risultato operatorio.

I MEDICI. A intervenire sul paziente, i medici: Mauro Cassese (cardiochirugo e direttore), Francesco Greco (cardioanestesista), Enzo Cardinali (tecnico perfusionista), e i cardiochirurghi Maurizio Braccio, Albino Vallabini e Paola Spatuzza.

di Redazione 


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