“La Giunta Regionale non si faccia frenare dalle tendenze politiche, e spesso ideologiche di qualcuno, e restituisca i luoghi ai legittimi destinatari”. Non usa mezzi termini il consigliere regionale di Forza Italia, Giandiego Gatta, che ha depositato un’interrogazione in merito all’occupazione della palestra ex G.I.L. ad opera del collettivo 0881 (dallo scorso 12 maggio).
LE TAPPE. Nella sua interrogazione Gatta ripercorre le varie tappe della struttura - “concessa in uso al Comune di Foggia nel 2010 per consentire l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione, con i finanziamenti regionali nell’ambito del Programma Operativo FESR 2007-2013, per l’apertura di un centro di ascolto, un centro antiviolenza ed un ufficio di mediazione in ambito civile e penale” – e successivamente data in uso dalla Giunta Regionale all’Università di Foggia per 10 anni, “per offrire più spazi per le attività didattiche e garantire servizi qualitativamente superiori agli studenti dell’Ateneo del capoluogo dauno”.
L’OCCUPAZIONE. Poi, parte l’attacco. “Nel provvedimento di concessione – evidenzia Gatta - è stato anche stabilito che, qualora l’immobile fosse stato destinato ad uso diverso da quello previsto, la concessione sarebbe decaduta e sarebbe stato restituito alla Regione. Ora, da maggio scorso, i ragazzi del ‘Collettivo’ hanno deciso di occupare la palestra abusivamente e stabilmente, tanto da impedirne l’utilizzo ai legittimi destinatari”.
IL PROPOSITO DEGLI OCCUPANTI. È qui, però, che in parte Gatta si sbaglia. La palestra è sì occupata, ma non è impedito l’utilizzo ai legittimi destinatari. Dall’incontro con il rettore dell’Università Ricci, avvenuto a poche ore dall’avvio dell’occupazione, infatti, emerse un proposito degli occupanti: "I lavori previsti per l’edificio, per il quale furono stanziati fondi e realizzata una gara d’appalto, sono prossimi. Dovrebbero cominciare già il mese prossimo. Così ci è stato detto. Noi altri, diffidenti per esercizio di vita e soprattutto troppo contigui alla struttura in rovina dell’Ex-Piscina (sgomberata dagli occupanti nel 1994 perché, anche lì, i lavori erano prossimi), abbiamo chiesto, come condizione per “liberare” lo stabile, di toccare con mano. In sostanza, andremo via – come sancito da subito – allorquando i tecnici giungeranno ad eseguire i primi sopralluoghi. Fino a quel momento, resistiamo. Perché le carte bollate, come le chiacchiere, se le porta il vento. E questi sono giorni di Maestrale".
SPAZI SOCIALI. Gatta, però, non molla e chiede “al governatore Vendola e all’assessore al Bilancio e Patrimonio Di Gioia, di sapere quale sia la situazione attuale dell’ex G.I.L. e quali siano stati i costi sostenuti per il trasferimento degli uffici regionali situati precedentemente nella struttura. Ma soprattutto – conclude - vorrei sapere se la Giunta intenda restituire i locali agli effettivi destinatari dell’opera, ovvero Comune e/o Università, ripristinando la situazione precedente di legalità e rispetto delle regole”. Nel frattempo, però, è nato un vero e proprio centro sociale, Csoa Scurìa, che quel luogo abbandonato lo sta facendo rivivere.