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Palma abbattuta, Arcuri "maccheveramè?"

La risposta "istituzionale" dell'assessore alla Sicurezza lascia basiti: troppa superficialità nella comunicazione

“La palma è stata abbattuta su richiesta della della ditta Caccavo ed Autorizzazione dei competenti uffici comunali. Uffici che hanno autorizzato anche l'abbattimento di un platano ed Imposto alla ditta Caccavo e (ad ultimati lavori) di Ripiantare due alberi delle stesse identiche dimensioni”.
LA VICENDA. Vi abbiamo risparmiato i refusi e gli errori di battitura. Ma già così rende bene il “senso” della risposta dell’amministrazione comunale - nella figura dell’assessore alla sicurezza, Franco Arcuri - sulla vicenda dell’abbattimento della palma di corso Roma. Per chi non conoscesse la storia, la vicenda è molto semplice: una palma su corso Roma ricadeva nell’area di un cantiere della ditta Caccavo ed è stata abbattuta da un privato (GUARDA LE FOTO E LEGGI)
LA MOTIVAZIONE. Lo sdegno da tastiera è fin troppo semplice e diffuso, ma a noi poco importa. Interessa invece, eccome, la superficialità e la faciloneria di un assessore, che decide di intervenire sui social network (mettetevelo bene in testa: da amministratore pubblico, scrivere una cosa su Facebook non significa più dirla al bar, rasenta l’istituzionalità). Ebbene, con una paventata interrogazione consiliare (Sisbarra) e una denuncia (Vincenzo Rizzi), l’intervento con il quale Arcuri ritiene di fermare le polemiche è oggettivamente un rimedio peggiore del male. Che significa che l’autorizzazione avviene con l’imposizione di ripiantare due alberi? La cosa, anche in questo caso, è semplice: come avvenuto per le palme in pieno centro (per evitare crolli e tragedie purtroppo già accadute in città), le palme vanno abbattute nel caso siano malate (e sostituite). Magari se lo fa il pubblico e non un privato che si sveglia e ha bisogno di spazio, sarebbe meglio (LEGGI IN BASSO IL REGOLAMENTO DEL VERDE). Solo che qui, di pianta malata non si parla. Sarebbe stata la giustificazione più semplice e temiamo che arrivi in maniera tardiva per mettere a tacere tutto.
MA ARCURI CI CREDE DAVVERO? Non tardiva ma intempestiva è stata la difesa istituzionale di Arcuri che, se possibile, amplifica il danno nel secondo commento: “E’ stato autorizzato l`espianto (o abbattimento) e ordinato che vengano ripiantati due alberi identici (non solo una palma ma anche un platano). Se vi è stato un qualche abuso io lo ignoro ma sono portato a ritenere di no anche atteso l’obbligo di Ripiantare due alberi delle stesse dimensioni”. Se vi è stato qualche abuso, io lo ignoro. Ma allora perché parlare prima di avere le carte in mano? Che risposta istituzionale è quella per cui "se vi è stato un abuso io lo ignoro?". Abbiamo provato più volte a rileggere le parole dell’assessore e l’unico commento che ci è venuto spontaneo è stato: “Arcuri, maccheveramè?”

di Redazione 


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