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Parco Iconavetere, cancello saldato

Dopo le denunce delle scorse settimane, chiuso l’accesso divelto. Capitanata Mia rilancia la questione gestione

A più di un mese di distanza dalla prima segnalazione, finalmente la parte divelta del cancello di ferro di Parco Iconavetere è stata saldata. E speriamo che questa volta la saldatura riesca a resistere agli attacchi dei vandali, visto che dopo l’ultima incursione vandalica del 15 agosto scorso, la Chiesetta all’aperto di via Ciano è stato sfregiata, violata. Tombini divelti che aprono a buche gigantesche, lampade distrutte, vetri sparpagliati, scritte sui muri, vetrata della facciata della chiesa completamente distrutta, divani utilizzati a mo di panchina di calcio. Adesso, però, la via d’accesso è stata chiusa. Ma questo non vuol dire che la situazione all’interno di Parco Iconavetere sia migliorata o che siano state pianificate attività di prevenzione e di rilancio del Parco. Perché da quando la gestione della struttura è passata nelle mani del Comune di Foggia, le situazioni di degrado e di abbandono sono purtroppo aumentate. Anche per questo, Antonio Bianco, presidente dell’associazione ‘Capitanata Mia’, rileva: “Il cancello è stato rimesso e il resto?”. Di qui la provocazione: “Il sindaco, Gianni Mongelli, dorme e l’Arcivescovo, Monsignor Francesco Pio Tamburrino, sonnecchia”.

 

LA GESTIONE - Quali che siano gli interventi da avviare per tutelare il sito che custodisce anche i ruderi del vecchio Convento di Santa Maria di Costantinopoli, è difficile a dirsi. Di sicuro, sembrano distare anni luce gli anni in cui il Parco Iconavetere ospitava incontri fra associazioni, celebrazioni Eucaristiche, giochi estivi per bambini. Da circa due anni, insomma, da quando, il parroco della chiesa di Sant’Anna, padre Fortunato Grottola, ha deciso di cedere la gestione nelle mani del Comune di Foggia, che di problemi ne ha già parecchi.

LA PROPOSTA - Ed allora, l’associazione ‘Capitanata Mia’ prova a dare qualche suggerimento: “Il Comune a quanto pare vorrebbe dare il Parco in gestione alle associazioni. Ma secondo me non è la soluzione ideale perché le associazioni non possono portare avanti una struttura del genere sia a livello economico che sia a livello personale. Penso, invece, che il Parco debba essere totalmente consegnato alla Curia Arcivescovile di Foggia e magari darlo alla Pastorale Giovanile della nostra Diocesi. Quell’area verde potrebbe essere, anzi deve essere un centro giovanile, perché i giovani sono il futuro e quell’area verde è il secondo cuore propulsore della città. Monsignor Tamburrino o il Vicario non hanno ancora fatto sentire la loro voce, magari anche solo per far capire loro cosa hanno intenzione di fare. Possibile che Comune e Arcidiocesi non possano trovare un accordo? Un punto di incontro?”. Intanto, “come associazione stiamo organizzando un pomeriggio di studio per far capire veramente l’importanza del Parco e tutti i suoi processi durante questi anni

di Redazione 


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