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Recinzione Parco San Felice, l'Asd Rovelli si difende: "Ci hanno fatto passare per abusivi ma il Comune conosceva i lavori"

Spunta una pec: Affatato informato del progetto completo sin dal luglio 2020

Al Comune di Foggia, non era solo Carlo Di Cesare a conoscere i dettagli del progetto presentato dall’Asd Rovelli per ottenere la concessione del campo di calcetto di Parco San Felice. Il dirigente ai Servizi Pubblici, Francesco Paolo Affatato, era in possesso della relazione descrittiva ed era informato dell’inizio dei lavori sin dal luglio 2020, anche se nell’ultima ordinanza di rimozione della recinzione - a sua firma - fa riferimento a una verifica endoprocedimentale che sarebbe avvenuta solo a febbraio 2021.

LA PEC. A dimostrarlo è una pec, indirizzatagli per l’esattezza il 28 luglio 2020 e protocollata al numero 81013. La lettera è scritta dal collega Carlo Di Cesare che lo informa, per l’appunto, della richiesta di autorizzazione all’inizio dei lavori pervenuta al Comune il primo luglio 2020 dalla Asd Rovelli. Di Cesare trasmette in allegato ad Affatato l’intera documentazione, compresa la relazione tecnica descrittiva. Gli precisa ulteriormente che nel documento sono riportati tutti gli interventi previsti (tra cui è espressamente prevista la recinzione dell'area) e specifica pure che, per quanto di competenza del Servizio Sport, gli stessi sono autorizzabili.

LE RAGIONI DELL’ASD. Da allora nessuno ha inviato un diniego all’associazione. Il Comune si è mosso solo dopo le proteste dei cittadini quando però l’Asd Rovelli aveva già sostenuto spese e iniziato i lavori. “Nella mia situazione era quasi d’obbligo fare ricorso al Tar” spiega a Foggia Città Aperta Alessio Russo, legale rappresentante dell’Asd Rovelli. “Se qualcuno ha fatto strafalcioni di certo non sono stati commessi da noi. Mi hanno fatto passare per una persona che abusivamente una mattina si è alzato e ha messo le recinzioni quando invece abbiamo compiuto tutti i passi con prudenza. Tra l’altro parliamo dell’unico campo di calcetto che non ha impianti elettrici, allacci idrici, spogliatoi, fari. I lavori da effettuare per rimettere in sesto l’impianto sono notevoli e occorrono molti soldi. Io non sono il figlio di Berlusconi: ho sprecato tutti i risparmi di una vita per montare la recinzione e tutto il resto doveva essere realizzato attraverso dei prestiti che abbiamo ottenuto”.

LE ORIGINI DEL PROGETTO. Ora, però tutto è bloccato. Il pasticcio della tecnostruttura ha creato una situazione di stallo: da un lato l’area è chiusa all’accesso dei cittadini, dall’altra l’associazione rivendica i suoi diritti. Un contenzioso giudiziario che l’Asd Rovelli non immaginava “Tutto è partito come un sogno da realizzare visto che sono cresciuto nel quartiere” rivela Russo. “Un pomeriggio, passando per l’ennesima volta a Parco San Felice, partì l’idea di chiedere la gestione. Ho presentato una semplice manifestazione di interesse, poi sono stato convocato dal Comune e a quel punto ho predisposto il progetto. Ricevuta la documentazione, il progetto è stato accettato da Carlo Di Cesare che ha firmato la determina”. Un via libera ricevuto già a maggio 2019. “Da allora – prosegue il rappresentante dell’associazione - ho impiegato tutte le risorse personali per i primi acquisti e ho aspettato il finanziamento. Il Covid ha rallentato l’iniziativa ma a luglio 2020 ho comunicato l’inizio dei lavori allegando tutta la documentazione necessaria”. Si tratta della pec a cui Carlo Di Cesare ha dato riscontro, informando del progetto anche Affatato che però fino a febbraio 2021 non ha mosso un dito. “Mi ritrovo – afferma Russo - in una disputa politica che non mi riguarda. Io non ho mai incontrato Landella, il progetto è stato bocciato dalla classe politica all’opposizione che ha cavalcato e strumentalizzato il caso. Non capisco il motivo per cui Di Cesare ha fatto dietrofront. A noi dispiace più di tutti di dover aspettare i tempi giudiziari dopo averci speso soldi ed energie”.

I REQUISITI. Alessio Russo tiene anche a controbattere a coloro che hanno messo in dubbio i requisiti dell’Asd Rovelli: “È ufficialmente affiliata al Coni in quanto l’Associazione è iscritta all’Acsi. Ci hanno detto di essere incompetenti ma io ho un lungo percorso calcistico e il patentino da allenatore. Nel nostro piccolo vorremmo mettere su una piccola scuola calcio per i bambini del comparto Biccari perché loro non hanno la possibilità di pagare le rette di iscrizione da scuole calcio rinomate come Cosmano o Calcio Foggia. Il nostro sogno è quello di fissare una quota mensile unica di 10 euro, così da consentire la partecipazione a tutti. L’intendimento è quello di svolgere un’attività sociale, un abbellimento per la città e per le famiglie. La critica che ci viene fatta è che la città non potrà usufruire di quell’area. Perché, invece, non si pensa all’incontrario e cioè che quell’area da anni è abbandonata e potrebbe essere riqualificata?”. A deciderlo, ormai, con i suoi tempi, sarà la giustizia amministrativa.

di Michele Gramazio


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