Parco San Felice, stavolta ci siamo: comodato d'uso del Comune, rinascono l'anfiteatro e l'ex sala prove
Tornerà a vivere l’anfiteatro di parco San Felice. Sarà sottoscritto nei prossimi giorni, infatti, il contratto per la concessione in comodato d’uso della struttura del teatro all’aperto di Parco San Felice e della connessa struttura di servizio dal Comune di Foggia all’ATS composta dall’associazione di promozione sociale “Energiovane”, dall’associazione di volontariato “L’Aquilone”, dalla Fondazione “Apulia Felix” e dalla Cooperativa “Monti Dauni Multiservice”, concludendo così l’iter del progetto finalizzato alla riqualificazione e alla rivitalizzazione del più grande polmone verde della città.
IL PROGETTO PARCOCITTÀ. A perfezionare il procedimento amministrativo avviato dalla precedente Amministrazione comunale è stata la determina dirigenziale firmata dal Segretario Generale dell’Ente di Palazzo di Città, Maurizio Guadagno, attraverso cui, in particolare, si è provveduto all’accatastamento del bene oggetto del comodato. «Si tratta di un’iniziativa con la quale è possibile sottrarre questa parte di Parco San Felice all’abbandono e all’incuria in cui purtroppo sono caduti negli ultimi anni –commenta il sindaco di Foggia, Franco Landella–. Situazione che è frutto, per un verso, dello scarso senso civico di molti nostri concittadini, che hanno vandalizzato e distrutto un bene pubblico e per l’altro della mancanza di attenzione istituzionale verso questo luogo, che deve invece ritornare ad essere polo di aggregazione sociale e motore di iniziative culturali. In continuità con la delibera approvata dal precedente esecutivo comunale, con riferimento alla manifestazione di volontà di aderire al progetto “Parcocittà” e all’individuazione dei soggetti cui affidare la gestione del cuore di Parco San Felice, abbiamo provveduto ad esperire un passaggio che i nostri predecessori non avevano compiuto: l’accatastamento dei beni oggetto del comodato, in assenza del quale non sarebbe stato possibile firmare alcun contratto».
L’ACCORDO. L’intesa tra l’Amministrazione comunale e l’ATS – destinataria di un finanziamento ministeriale di 220mila euro – dispone la ristrutturazione delle due aree a carico delle associazioni e la gestione delle due strutture, in cui è prevista la realizzazione di un centro servizi, di un “angolo del buon gusto”, di uno spazio “Kre-attivo”, oltre che la promozione e l’organizzazione di eventi sportivi, culturali, musicali. La durata del comodato è fissata in cinque anni, nel corso dei quali l’ATS dovrà presentare al Comune un programma di utilizzo delle due strutture, che saranno inoltre protette da eventuali atti di vandalismo da una recinzione realizzata con il contributo economico della Fondazione Banca del Monte. All’Amministrazione comunale – che potrà utilizzare le strutture per un periodo di tempo di almeno 10 giorni e non più di 15 giorni all’anno – sarà versato il 3% dell’importo degli incassi delle manifestazioni e degli eventi (che non potranno protrarsi oltre le ore 2.00), che comunque dovranno prevedere una politica dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti che ne permetta la fruizione ad ogni classe sociale, con una particolare attenzione a quelle disagiate ed in difficoltà.
L’ILLUMINAZIONE. «Voglio rivolgere il mio in bocca al lupo alle associazioni che presto avranno il compito di ridare vita a queste strutture, restituendole alla nostra comunità, alla quale, ovviamente, rivolgo un appello affinché sostenga lo sforzo di rinascita di questa area della città – evidenzia l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Morese, che ha seguito da vicino l’intera vicenda–. Crediamo fortemente che Parco San Felice debba tornare un luogo simbolo di Foggia, sotto il profilo ambientale e della promozione di processi di socializzazione e di aggregazione sociale. A questo proposito, accanto alla concessione in comodato delle due strutture, è nostra intenzione intervenire anche sul fronte della pubblica illuminazione e della manutenzione del verde pubblico, in modo da cancellare lo spettacolo indecente al quale i cittadini sono stati costretti da anni ormai».
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