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Parcocittà, un video per “scuotere” il Comune di Foggia: da bagno pubblico a modello nazionale

La petizione su Change.org ha superato le tremila firme

“Quando non vedi l’ora di essere in un posto vuol dire che è quello giusto”. Comincia così il breve video pubblicato sulla propria pagina Facebook da Parcocittà, realizzato da MADE Comunication e volto a sottolineare quanto di buono fatto in questi anni dall’Ats meritevole di aver trasformato un luogo disastrato in un faro per la cultura e la socialità cittadina.

DA BAGNO PUBBLICO A LUOGO DI ARTE E SOCIALITA’. L’intento, inoltre, è anche e soprattutto quello di scuotere, letteralmente, le istituzioni comunali affinché la gestione resti nelle mani di chi, con il proprio lavoro, ha ricevuto riconoscimenti importanti dal Ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità, dal Corriere della Sera, dall’Università “Bocconi” di Milano e da altre realtà nazionali di prestigio. Rimettere in piedi quello che era un bagno pubblico – di fatto, era tale – oltre che un luogo eletto per vandali e spacciatori, in un quartiere tra i più difficili d’Italia, rivoluzionandolo dall’interno attraverso arti, cultura, socialità e cittadinanza attiva, è qualcosa che le amministrazioni comunali, da Mongelli a Landella, si conceda, possono solo sognarsi.

CONCESSIONE D’USO. Dal 2016, infatti, è nato un vero e proprio centro polivalente nel cuore di Parco San Felice, il più grande polmone verde cittadino, un modello di riqualificazione sostenibile, di recupero delle periferie urbane, di economia circolare, legalità e impresa sociale che sviluppa occupazione giovanile, favorendo progetti tutt’ora in corso contro la povertà educativa per i minori del territorio. Il rischio, come si legge nella petizione lanciata qualche settimana fa da Parcocittà sulla piattaforma Change.org (FIRMA), è di arrestare quanto di buono creato sin qui proprio a causa della volontà finora manifestata dall'amministrazione comunale di Foggia di non prorogare la concessione d'uso.

LA PETIZIONE HA UN OBIETTIVO PIU’ ALTO. Sulla piattaforma, i firmatari sono oltre tremila – 230 sono operatori culturali, sociali e professionisti del territorio – e tutto lascia pensare che cresceranno sempre di più. L’obiettivo però, seppur importante per dare una scossa a chi di dovere, non è centrare le cinquemila o diecimila firme, non solo almeno: piuttosto, convincere Sindaco e giunta comunale a lasciar perdere incancrenite questioni di spicciola politica, in favore di una gestione realmente illuminata della cosa pubblica. A beneficio di tutti, maggioranza al Comune compresa.

di Redazione 


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