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Pareggio amaro: il Foggia meritava la vittoria, peccato. Il Teramo pareggia nel finale

Finisce 1-1 il big match della giornata

“Amami ancora, fallo dolcemente, solo per un'ora, perdutamente...”. Un sottofondo d'amore quello che apre la contesa tra il Foggia e la capolista Teramo, nella partita forse più importante del campionato. A cantare la Nannini è la Curva Nord, ma anche la Sud si dà da fare: la posta è alta, in ballo c'è la credibilità della stagione dei rossoneri. A fine gara, nonostante la vittoria sfumata negli ultimi minuti, le due curve saranno d'accordo: “Grazie lo stesso” cantano, perché il Foggia ha giocato una buonissima partita. 
 
IL PRIMO TEMPO. I primi trenta minuti di gara sono lo specchio complessivo dell'intera partita: Foggia con in mano il gioco, Teramo ben organizzato ma mai pericoloso, se non con qualche ripartenza rapida. Dopo una manciata di minuti infatti, Venitucci scalda le mani del portiere, al termine di una buona combinazione Cavallaro-Giglio. Passano dieci minuti e Quinto manda alto di testa, su calcio piazzato di Venitucci: palla che sorvola di pochissimo la porta Serraiocco. Superata la mezzora invece, gli ospiti si fanno sotto prima con Dimas (fallace lo stop sotto porta) e poi con una gran botta di Scipioni, su azione prolungata da calcio d'angolo: pallone alla sinistra di Narciso. Il finale del primo tempo, come già evidenziato, riflette la sorte della stessa gara dei rossoneri: il Teramo approfitta di qualche disattenzione della retroguardia dei padroni di casa e, per poco, non si porta in vantaggio (complice un passaggio impreciso del portiere rossonero Narciso).
 
LA RIPRESA. Il secondo tempo è tutto di marca rossonera e dopo appena sette minuti dalla ripresa, il Foggia passa in vantaggio. Azione d'angolo prolungata, dalla sinistra D'Allocco rimette dentro un pallone precedentemente allontanato dalla difesa, fuorigioco ospite che fa cilecca e collo-esterno di Cavallaro che si insacca nell'angolo alto alla destra del portiere. La rete del fantasista è l'esatto scatto in avanti che serviva alla sua prestazione per fare il salto di qualità auspicato dopo la prima frazione di gioco. Le curve ci credono e cantano, la vittoria è alla portata. Passano un paio di minuti infatti, e Sciannamè sfiora il raddoppio di testa, su angolo di Cavallaro: salva quasi sulla linea di porta un difensore del Teramo. I primi venti minuti del secondo tempo sono dominati dai rossoneri che, in un paio di ripartenze, avrebbero potuto chiudere il match: Cavallaro è un'anguilla e i difensori ospiti se lo ricorderanno a lungo, tuttavia, almeno due volte volte pecca di egoismo e il raddoppio sfuma. Il Foggia cala e l'ultimo quarto d'ora viene fuori il Teramo: prima Narciso deve dimostrare tutto il suo valore, bloccando un diagonale pericoloso di Gaeta; successivamente invece, sono gli ospiti a dilapidare un interessante 4 contro 3. 
 
IL PAREGGIO. Al minuto 80 poi, Casolla spara alle stelle un rigore in movimento, su passaggio di Scipioni: la difesa rossonera comincia a traballare, dopo circa un'ora di gioco ordinata e attenta (a parte qualche sbavatura nel finale di primo tempo). È il preludio al pareggio ospite, che arriva al minuto 84: palla in mezzo, sponda di Gaeta di testa e Casolla, abbandonato in piena area di rigore, con una bella sforbiciata mette dentro. Il Foggia ci proverà fino alla fine, ma senza fortuna. Peccato: resta un'ottima prestazione dei rossoneri, mai inferiori sul piano del gioco (e non solo) rispetto alla capolista la quale però, ha il gran merito di aver capitalizzato l'unica, vera occasione della sua gara. 
“Amami ancora, fallo dolcemente, solo per un'ora, perdutamente...”. Un sottofondo d'amore quello che apre la contesa tra il Foggia e la capolista Teramo, nella partita forse più importante del campionato. A cantare la Nannini è la Curva Nord, ma anche la Sud si dà da fare: la posta è alta, in ballo c'è la credibilità della stagione dei rossoneri. A fine gara, nonostante la vittoria sfumata negli ultimi minuti, le due curve saranno d'accordo: “Grazie lo stesso” cantano, perché il Foggia ha giocato una buonissima partita. 
 
IL PRIMO TEMPO. I primi trenta minuti di gara sono lo specchio complessivo dell'intera partita: Foggia con in mano il gioco, Teramo ben organizzato ma mai pericoloso, se non con qualche ripartenza rapida. Dopo una manciata di minuti infatti, Venitucci scalda le mani del portiere, al termine di una buona combinazione Cavallaro-Giglio. Passano dieci minuti e Quinto manda alto di testa, su calcio piazzato di Venitucci: palla che sorvola di pochissimo la porta Serraiocco. Superata la mezzora invece, gli ospiti si fanno sotto prima con Dimas (fallace lo stop sotto porta) e poi con una gran botta di Scipioni, su azione prolungata da calcio d'angolo: pallone alla sinistra di Narciso. Il finale del primo tempo, come già evidenziato, riflette la sorte della stessa gara dei rossoneri: il Teramo approfitta di qualche disattenzione della retroguardia dei padroni di casa e, per poco, non si porta in vantaggio (complice un passaggio impreciso del portiere rossonero Narciso).
LA RIPRESA. Il secondo tempo è tutto di marca rossonera e dopo appena sette minuti dalla ripresa, il Foggia passa in vantaggio. Azione d'angolo prolungata, dalla sinistra D'Allocco rimette dentro un pallone precedentemente allontanato dalla difesa, fuorigioco ospite che fa cilecca e collo-esterno di Cavallaro che si insacca nell'angolo alto alla destra del portiere. La rete del fantasista è l'esatto scatto in avanti che serviva alla sua prestazione per fare il salto di qualità auspicato dopo la prima frazione di gioco. Le curve ci credono e cantano, la vittoria è alla portata. Passano un paio di minuti infatti, e Sciannamè sfiora il raddoppio di testa, su angolo di Cavallaro: salva quasi sulla linea di porta un difensore del Teramo. I primi venti minuti del secondo tempo sono dominati dai rossoneri che, in un paio di ripartenze, avrebbero potuto chiudere il match: Cavallaro è un'anguilla e i difensori ospiti se lo ricorderanno a lungo, tuttavia, almeno due volte volte pecca di egoismo e il raddoppio sfuma. Il Foggia cala e l'ultimo quarto d'ora viene fuori il Teramo: prima Narciso deve dimostrare tutto il suo valore, bloccando un diagonale pericoloso di Gaeta; successivamente invece, sono gli ospiti a dilapidare un interessante 4 contro 3. 
IL PAREGGIO. Al minuto 80 poi, Casolla spara alle stelle un rigore in movimento, su passaggio di Scipioni: la difesa rossonera comincia a traballare, dopo circa un'ora di gioco ordinata e attenta (a parte qualche sbavatura nel finale di primo tempo). È il preludio al pareggio ospite, che arriva al minuto 84: palla in mezzo, sponda di Gaeta di testa e Casolla, abbandonato in piena area di rigore, con una bella sforbiciata mette dentro. Il Foggia ci proverà fino alla fine, ma senza fortuna. Peccato: resta un'ottima prestazione dei rossoneri, mai inferiori sul piano del gioco (e non solo) rispetto alla capolista la quale però, ha il gran merito di aver capitalizzato l'unica, vera occasione della sua gara. 

di Redazione 


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