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Il DG Pasqualone: “Al Policlinico Riuniti erogate il 70% delle prestazioni in lista d'attesa, le altre erano codici errati o richieste non confermate”

Dal 2019 al 2023 (non considerando gli anni della pandemia, ovvero 2020 e 2021) i ricavi del Policlinico di Foggia sono passati da 257,8 a 326,2 milioni di euro, con un incremento annuo dell’8,2 per cento e con un aumento complessivo di 68,4 milioni. Le prestazioni sanitarie (il valore della produzione che rappresenta l’offerta diretta dell’azienda) sono cresciute di 30,2 milioni, sempre dal 2019 al 2023, con un forte incremento delle prestazioni ambulatoriali e della complessità dei ricoveri. Sono alcune cifre illustrate dal direttore generale del Policlinico Giuseppe Pasqualone nel corso della Conferenza di Servizi che si è tenuta questa mattina nella sala Turtur dell’azienda ospedaliero-universitaria, come avviene di consueto ogni anno dopo la chiusura del bilancio.

LA CONFERENZA. All’incontro hanno partecipato il direttore sanitario Leonardo Miscio, il direttore amministrativo Elisabetta Esposito e, per l’Università, il delegato del Rettore alle Politiche strategiche in Sanità Gaetano Serviddio e il preside della Facoltà di Medicina, Giuseppe Carrieri. Cinque le aree della programmazione 2024 in cui il Policlinico intende proseguire il proprio percorso di crescita: innovazione tecnologica, digitalizzazione, ampliamento dell’offerta sanitaria, miglioramento degli standard qualitativi, riorganizzazione aziendale.
 
RISPOSTE DI SALUTE AI CITTADINI. “Il nostro obiettivo – ha detto Pasqualone – è dare risposte di salute ai cittadini e rappresentare un punto di riferimento nella sanità regionale grazie anche alla proficua e intensa sinergia con l’Università di Foggia. Negli ultimi anni – ha aggiunto - abbiamo affrontato situazioni imprevedibili: il 2020 e 2021 della pandemia, il 2022 caratterizzato dall’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas e il 2023 segnato dall’aumento vertiginoso dell’inflazione. Il reddito di esercizio del Policlinico è comunque migliorato, passando dai -46,6 milioni del 2021 ai -5,5 del 2023. E questo nonostante i contributi regionali non riferiti alle prestazioni sanitarie siano diminuiti, dai 128 milioni del 2021 ai 120,3 del 2023”. Dal 2019 al 2022 - ha proseguito il direttore generale – “i costi del personale hanno subìto una crescita costante, ma nel 2023 sono stati ridotti di 8,5 milioni a seguito di una ottimale gestione delle risorse umane. Nello stesso anno la spesa dei farmaci è stata ridotta di 1,8 milioni di euro, la spesa per dispositivi di 3,4 milioni di euro e gli ulteriori costi di produzione si sono ridotti di 13,5 milioni”.
 
LE LISTE D'ATTESA. Pasqualone ha sottolineato, inoltre, che “per quanto riguarda il recupero delle liste d’attesa relative all’ultimo piano trasmesso in Regione e contenente 14.755 prestazioni ambulatoriali da recuperare, nel 2023 è stato erogato circa il 70 per cento delle prestazioni, mentre 4.422 prestazioni (pari al rimanente 30 per cento) erano codici errati o richieste non confermate dall’utenza”. Sotto il profilo gestionale - ha concluso Pasqualone - "l'azienda ha ottimizzato le risorse assegnate a fronte di una crescita significativa e costante della produzione che nell’ultimo biennio (2022-2023) ha registrato un aumento complessivo di circa 25 milioni di euro rispetto all’anno 2019 (pre-pandemia). Nello stesso tempo si è registrato nel biennio citato un miglioramento di diversi indicatori di qualità delle prestazioni erogate, sebbene ci sia ancora un importante lavoro da fare".
 
ESPOSITO. Il direttore amministrativo Elisabetta Esposito, ha evidenziato che “i principi guida dell’operato del suo ufficio sono la trasparenza e legittimità degli atti, la necessità di garantire comunque le forniture di beni, servizi, tecnologie e lavori alle strutture sanitarie. Un esempio pratico di gestione lungimirante è stato l’accordo quadro triennale per la manutenzione straordinaria degli immobili, di 3 milioni 800 mila euro complessivi, che consente di avere risposte rapide in termini di interventi edili per tutte le situazioni di emergenza. Il nostro obiettivo – ha detto ancora – è quello di utilizzare al massimo e nel miglior modo possibile i finanziamenti, dal Pnrr ai Fondi per lo sviluppo e la coesione (FSC). Acquisiremo 15 grandi macchine per migliorare il parco tecnologico del Policlinico e punteremo sulla digitalizzazione con progetti per oltre 12 milioni di euro per la riduzione dei tempi chirurgici e per la creazione di una nuova rete wifi aziendale”.
 
LISCIO. Sull’ampliamento dell’offerta sanitaria si è soffermato Leonardo Miscio: “I posti letto – ha sottolineato il direttore sanitario – passeranno da 775 a 977, come previsto da un protocollo d’intesa tra Regione e Università di Foggia. Nel 2023 sono state oltre due milioni le prestazioni sanitarie erogate. Attiveremo una Struttura di Cardiochirurgia e una di Chirurgia epatobiliare-pancreatica e riprenderemo i trapianti di rene. Fiore all’occhiello del Policlinico sarà anche il Centro di Procreazione Medicalmente assistita che passerà dal primo al terzo livello per garantire interventi più complessi e soddisfare un bisogno sanitario fortemente sentito dalle coppie. Con la Fondazione Gimbe – ha proseguito – abbiamo siglato un accordo sulla gestione del Rischio clinico e sulla sicurezza dei pazienti”.
 
CARRIERI. “Questo è un anno importante – ha detto il professor Carrieri – perché ricorre il venticinquesimo anniversario della presenza della Facoltà di Medicina all’interno dell’ospedale. Dobbiamo lavorare per rendere più attrattive le nostre 37 scuole di specializzazione, potenziando l’offerta formativa. Come strumento didattico abbiamo già un simulatore per anestesia che sarà affiancato da quello dedicato alle attività chirurgiche che prevediamo di attivare entro il mese di settembre".
 
SERVIDDIO. Nel 2023 – ha concluso il professor Serviddio – “gli articoli pubblicati su riviste internazionali sono stati 1.063. Tra i progetti attivi in area medica sono 77 quelli dell’Università di Foggia per 20 milioni di euro, mentre i progetti Pnrr Sanità sono 15, con un finanziamento di 6 milioni di euro. Gli specializzandi iscritti sono 693 che vengono seguiti nelle 40 strutture della rete formativa interna, nelle 23 pugliesi, nelle 17 strutture fuori regione e nelle 29 extra rete formativa”.

di Redazione 


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