Pedinamenti, minacce e ingiurie perchè non accettava la fine della relazione: divieto di avvicinamento all'ex
La misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla parte offesa. È l’ordinanza emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Foggia, a carico di un uomo, classe 86, gravemente indiziato del reato di atti persecutori.
LE INDAGINI. L’ascolto di testimonianze e l’acquisizione dei messaggi inoltrati dall’indagato, hanno permesso di ricostruire come al termine della relazione tra l’uomo e la parte offesa, dovuta al disinteressamento del primo verso la famiglia - e in particolare nei confronti del figlio della coppia -, la donna sia diventata bersaglio di una serie di condotte moleste ed ossessive.
LE MINACCE. L’invio di numerosi messaggi, dal tenore esasperante volti a convincere la donna a riprendere la relazione sentimentale interrotta, si alternavano a frasi ingiuriose e volgari, anche in orario notturno. Gli atti persecutori dell’indagato – ricostruiscono dalla questura - si spingevano sino al pedinamento e all’appostamento nei locali solitamente frequentati dalla donna il sabato sera con le amiche e il nuovo compagno, con comportamenti spesso accompagnati da minacce, anche di morte, e toni ingiuriosi.
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