“I locali e le strutture parrocchiali hanno finalità esclusivamente pastorali e il loro utilizzo è vincolato. Non è consentito in alcun modo concedere l'uso di spazi e locali parrocchiali a soggetti terzi”.
LO SCONTRO. Il vescovo Pelvi respinge così al mittente la pec indirizzatagli meno di 24 ore prima dal segretario generale del Comune di Foggia, Maurizio Guadagno, che aveva scritto alla diocesi per tentare di dare seguito alla possibilità di attivare sportelli sociali presso le parrocchie della città. Il caso è quello relativi
ai fondi, 80mila euro, assegnati dal Comune a 4 associazioni di promozione sociale, due giorni prima delle elezioni, per lo svolgimento di azioni a favore di bisognosi. L'affidamento era avvenuto con
modalità così opache da scatenare un vespaio di polemiche che avevano indotto il sindaco Landella a revocare gli atti. Da Palazzo di città, però, hanno provato a riprendere la questione tanto da creare uno scontro istituzionale tra Curia e Comune.
LA RISPOSTA DI PELVI. Il vescovo Pelvi non deve aver apprezzato la missiva ricevuta e ha chiuso ogni possibilità di dialogo:“I locali e le strutture parrocchiali hanno finalità esclusivamente pastorali e il loro utilizzo è vincolato sia dalle disposizioni del diritto canonico che dalla vigente normativa giuridico-amministrativa della Conferenza Episcopale Italiana, a cui ogni diocesi deve scrupolosamente attenersi” scrive l'alto prelato. Che poi aggiunge, rivolgendosi anche ai parroci della città: “Non è consentito in alcun modo concedere l'uso di spazi e locali parrocchiali a soggetti terzi. Nessun ente ecclesiastico, soggetto alla giurisdizione della diocesi, deve assumere, autorizzare o avviare iniziative che possano pregiudicare l'autonomia dell'ente Diocesi e/o dell'ente parrocchia”.
STOP AL DIALOGO. Stop dunque 'all'invasione di campo' del Comune e porte chiuse a tentativi di strumentalizzazione delle parrocchie dove, tiene a sottolineare monsignor Pelvi: “sono già attivi e funzionali i “centri di ascolto Caritas” affidati a qualificati e competenti volontari. I nostri centri parrocchiali e diocesano – continua il vescovo – rispondono, quotidianamente e gratuitamente, con immediati interventi concreti alle esigenze di famiglie e soggetti fragili e alle svariate carenze sociali. Essi sono la 'prima linea' della solidarietà ecclesiale per italiani e stranieri”. E chissà se quest'ultimo riferimento sia un'ulteriore stoccata al partito salviniano che sostiene la coalizione di Landella.