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"Seguimi": parte da Bari il protocollo per prevenire la scomparsa degli over 65

Verrà siglato mercoledì 9 febbraio alle ore 11,00, presso la Sala giunta del Comune della Città metropolitana di Bari, il protocollo sperimentale nell'ambito del progetto “SEGUIMI”, che si prefigge l’obiettivo di prevenire la scomparsa degli over 65, affetti da patologie neurodegenerative. A firmarlo saranno l'assessore al Welfare, Francesca Bottalico e l’Associazione Penelope odv, che si occupa di persone scomparse. Un protocollo che si rende importante dato che, secondo l’ultima relazione del Commissario Straordinario per le persone scomparse, pubblicata sul sito del Ministero dell’Interno, le persone scomparse in Italia dall’1/1/1974 al 30/11/2021 e ancora da rintracciare ammontano a 68027 e di queste 136 appartengono alla fascia di età over 65.

I DATI. In Puglia, per lo stesso periodo, le persone scomparse e non rintracciate sono 4817, di cui 46 over 65: 20 nella provincia di Bari, 3 nella Bat, 9 nella provincia di Foggia, 3 in quella di Brindisi, 2 in quella di Taranto e 9 in quella di Lecce. Per prevenire la scomparsa di persone fragili, con patologie neurodegenerative, la maggior parte delle quali viene ritrovata morta, è bene attivare le buone pratiche. Ed è con questo obiettivo che l’Associazione Penelope ha promosso il progetto “SEGUIMI” e Bari è il primo Comune del Sud Italia che aderisce per un periodo limitato. Il protocollo prevede di dotare quei cittadini, indicati dal Comune ed affetti da tali patologie, di un dispositivo di geolocalizzazione, distribuito dall’Associazione. I cittadini verranno monitorati h 24, 7 giorni su 7 da una sala operativa, che segnalerà tempestivamente ai caregiver, ai parenti, all’Associazione e soprattutto alle Forze dell'ordine. la localizzazione del soggetto, per l’immediato rintraccio a salvaguardia della sua incolumità e della sua vita. SL'ausilio - evidenziano da Penelope -, nel lungo termine, che il Servizio sanitario Regionale, unitamente all’Assessorato al Welfare possano prevedere tale buona pratica, come ausilio medico temporaneo da fornire ai pazienti individuati dai centri di valutazione Alzheimer, dai geriatri nelle RSA e RSSA e dai medici di famiglia, proprio per una politica di inclusione e salvaguardia della dignità e della vita. Nei piani nazionali su imput dell’Unione europea è già previsto nelle linee guida che ogni regione deve recepire nei propri piani.

di Redazione 


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