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Per le carceri, sciopero dei penalisti foggiani

Un minuto di silenzio per denunciare le condizioni dei detenuti

“Una situazione drammatica in cui gli uomini sono ammassati come cose, rinchiusi per 22 due ore al giorno in spazi che impongono loro di alzarsi a turno dalle brande, in condizioni igienico-sanitarie indegne”. È la motivazione sollevata anche dal Presidente della Camera Penale di Foggia, Gianluca Ursitti, per manifestare la propria adesione allo sciopero del 22 novembre prossimo, che riguarderà esclusivamente i penalisti e, dunque, anche i professionisti foggiani. Il motivo è legato alla difficile situazione vissuta dai detenuti nelle carceri italiane.
UN ATTO SIMBOLICO. “Aderiamo allo sciopero proclamato dalla giunta nazionale delle camere penali credendo pienamente nelle rivendicazioni che a livello nazionale attendono risposte. Possiamo dire che siamo stati precursori a Foggia nel voler evidenziare lo stato di disagio dei detenuti nel carcere, una situazione simile a quasi tutti gli istituti penitenziari”. Un minuto di silenzio: questa l’astensione prevista per giovedì prossimo: forse un gesto troppo simbolico, se non fosse per l’impegno già profuso in precedenza dalla stessa Camera Penale foggiana, in merito all’affollamento delle carceri italiane e alle condizioni di vita dei detenuti.  Secondo l’avvocato Ursitti, queste ultime sono intollerabili e meritano – come si legge nel comunicato e come già sollecitato in altri momenti – la giusta attenzione da parte delle forze politiche nazionali, con il fine di “utilizzare questi ultimi scampoli di legislatura per assumere provvedimenti che il dramma sociale sopra descritto impone, senza farsi paralizzare dal timore ingiustificato di possibili contraccolpi elettorali”.

di Redazione 


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