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Piano per il Salice, il progetto è pronto ma resta il nodo delle case confiscate

Sul piatto potrebbero esserci 5 milioni di euro

Al termine di un lungo iter amministrativo partito nel 2009, il piano di recupero del Salice è presentato nella sua versione definitiva nella sala consiliare del Comune di Foggia alla presenza dell'assessore regionale Barbanente e dell'architetto Karrer, consulente del Comune di Foggia per la redazione del Pug. Sullo sfondo, però, aleggia l'aria da campagna elettorale. Dagli stessi consiglieri di maggioranza Capocchiano e Vinciguerra giunge al sindaco l'invito a non utilizzare il piano come vetrina per le imminenti elezioni mentro colpisce la presenza di Augusto Marasco che segue l'incontro tra i banchi del pubblico attorniato dagli abitanti del Salice, dopo che poche ore prima era stato privato della delega all'urbanistica (LEGGI) ed era stato costretto a dover lasciare “i riflettori” dell'incontro al Sindaco.

VALORIZZAZIONE DEL SALICE. Il progetto di riqualificazione dell'ampia area alle porte della città, oggetto di una lottizzazione abusiva che ha coinvolto oltre 400 nuclei familiari, prevede la suddivisione della superficie totale di 460mila metri quadri in 6 ambiti che saranno interessati da opere di urbanizzazione primaria che andranno dall'allargamento delle carreggiate stradali al potenziamento della pubblica illuminazione basata sul fotovoltaico, dalla realizzazione di piste ciclabili alla realizzazione di aree verdi.
 
DECISIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. La decisione finale sul piano toccherà al Consiglio Comunale, tuttavia proprio lo sbarco in Consiglio a pochi mesi dalle elezioni fa storcere il naso a molti, anche tra le fila della stessa maggioranza dove sia Capocchiano che Vinciguerra invitano a non farsi distrarre dalla campagna elettorale e a non giocare sulla pelle degli abitanti del Salice.
RESTA IL PROBLEMA DELLE CASE CONFISCATE Ci sono anche loro, gli abitanti del Salice, in aula. Le loro case sono state confiscate al termine di lunghi procedimenti giudiziari e appartengono attualmente al patrimonio comunale. Sono loro la testimonianza del fatto che il "caso Salice" affonda le radici in un lontano passato: "Sindaco sono stanco. La prima volta chiesi aiuto a Chirolli" denuncia uno degli abitanti. Eppure la presentazione del piano di recupero è solo il primo passo verso la definitiva risoluzione del problema. Una volta sistemata la questione Salice dal punto di vista urbanistico occorrerà stabilire tempi e modi per la eventuale retrocessione delle case confiscate ai proprietari precedenti. L'ipotesi che il Comune possa fissare un importo per "il riscatto" con diritto di prelazione agli attuali abitanti è l'ipotesi più plausibile ma l'effetto elezioni potrebbe ancora una volta sbaragliare il tavolo. Eppure le somme in gioco non sono poche. I nuclei coinvolti sono circa 470. Anche ipotizzando un incasso medio di soli 10mila euro sul "piatto" ci sono circa 5milioni di euro.
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di Redazione 


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