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Dalla Piazzetta da asporto alla “movida distanziata”: quale futuro per i locali?

Spunta l’idea di pedonalizzare via Dante

Il 18 maggio è la data ics per la ristorazione e l’intrattenimento da bar: la Puglia, come gran parte della Penisola, si appresta a riaprire i propri locali. E, ovviamente, anche Foggia. Ma quali sono le prospettive?

I QUATTRO METRI IN PIAZZETTA. “Non so cosa pensare di questa riapertura – ha dichiarato Gianluigi Montorio, uno dei tre soci della Sartoria del Gusto, locale tra i più frequentati del centro storico foggiano – se le misure sono quelle dei quattro metri quadrati per ogni tavolo allora diventa difficile per qualsiasi locale, non solo della Piazzetta: per fare ristorazione ognuno avrebbe bisogno di una sala ricevimenti”. Anche la Sartoria, così come moltissime attività non solo del centro, in queste ultime settimane hanno messo in atto il servizio d’asporto e di domiciliazione, con risultati poco incoraggianti: “Noi siamo più un cocktail bar e sapevamo che sarebbe andata così – ha precisato Montorio – l’abbiamo fatto più che altro per dare respiro ai lavoratori, visto che la cassa integrazione non è ancora arrivata”.

VIA DANTE PEDONALIZZATA?. Una scelta che ha invece intrapreso soltanto in parte il beershop Amarillo 34, preferendo mantenere, anche quando ne ha avuto la possibilità, soltanto il servizio a domicilio, senza l’asporto. “La mia – ha spiegato Edoardo Bardin, il titolare – è stata una decisione maturata per evitare assembramenti davanti al beershop, creando situazioni al limite. Intanto – fa sapere, in vista della riapertura del 18 maggio – in qualità di titolari delle attività di via Dante, ci siamo incontrati con l’assessore alle attività economiche del Comune, Sonia Ruscillo, chiedendo di poter ottenere la pedonalizzazione di parte della via, almeno fino a quando saranno in vigore misure così rigide: un po’ di spazio in più per i tavoli e per i nostri ospiti”. Un provvedimento che darebbe maggior respiro agli esercenti, agevolati anche dall’annullamento di qualsiasi tassazione da parte del Governo in materia di concessione del suolo pubblico.

FUORI DAL CENTRO. Stessi problemi anche fuori dal centro di Foggia, per uno dei locali più apprezzati, spesso meta di eventi di musica e teatro: lo Zapoj Ristopub di via Grecia. Anche qui, tra consegne a domicilio e asporto, si è cercato di tamponare le perdite, con molta fatica: “La gente di solito viene al locale per ascoltare le nostre proposte, i fuorimenu, gli abbinamenti tra cibo e birre artigianali – ha spiegato Raffaella Campagna, la titolare – tutte cose che non si possono fare con il servizio a domicilio o d’asporto, abbiamo dovuto ridurre al minimo l’offerta”. Per questa riapertura, lo Zapoj è al lavoro – come altri locali – per cercare di ritagliarsi più spazio possibile: “Grazie alla disponibilità del Bar Zenit, stiamo ampliando il nostro cortile interno, rendendolo migliore: la speranza è quella di guadagnare qualche coperto, nonostante le misure restrittive di distanziamento”.

“SE SI TOGLIE LA CONVIVIALITA’, COSA RIMANE?”. A chiosare sulla situazione difficile e incerta è ancora una volta Gianluigi Montorio della Sartoria del Gusto: “Non so che piega prenderà… Resta il fatto che molti locali, bar, pub, ristornati, hanno come elemento principale la convivialità, se si toglie quello non so cosa rimane. Il gin-tonic o la cioccolata calda, quasi sempre – ha concluso – è una scusa per stare insieme: se non si può stare insieme, la vedo dura per tutti”.

di Redazione 


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