Ha alcune lacune. E margini di miglioramento. Servono ulteriori segnali e semafori, ma è indubbio che il circuito di piste ciclabili che sta animando Foggia da qualche mese sia positivo. Il bicchiere è decisamente mezzo pieno e anche le accuse di collegare un aeroporto inattivo appaiono banali, se si considera che al momento è possibile attraversare la città dalla stazione alla Mongolfiera senza mai abbandonare la pista ciclabile. Utopia, fino a qualche tempo fa.
LA RIVOLUZIONE CULTURALE. E sebbene, come detto, possa essere migliorato il circuito, sembra surreale criticare un’infrastruttura che alimenta la mobilità sostenibile. Forse perchè la vera svolta non è quella inerente il traffico, ma è una rivoluzione “culturale” che non si realizza con una pennellata di vernice celeste e una sagoma di bici a terra. Ci vuole tempo, dobbiamo abituarci tutti a una nuova mobilità. Sarà un fenomeno graduale. Ma sicuramente servirà più tempo a quei buontemponi che, non trovando parcheggio, hanno deciso di lasciare la propria auto all’interno della pista.
TOLLERANZA ZERO. Queste foto sono solo alcune testimonianze della quotidiana inciviltà, arroganza e protervia che caratterizza chi ha pensato fosse lecito e per nulla sconsiderato ma legale e opportuno lasciare la propria quattroruote in uno spazio dedicato a mezzi che di ruote ne hanno solo due. E allora, se rivoluzione culturale deve essere, serve che tutti facciamo un passo indietro. Ma serve anche la tolleranza zero da parte della Polizia Locale: perché questo indecente spettacolo non può diventare l’ennesimo atto di folklore a Foggia, trasformandosi in curiose foto da far girare sui social...
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