Foggia, ultimatum di Landella: "Cambi in giunta, ma è l'ultima volta. Alla prossima crisi, si chiude"
"Ora è il momento di dire basta. È il momento di chiudere una fase in cui più di uno ha pensato di usare male il suo ruolo e le sue funzioni istituzionali. È il momento di rimettere al centro Foggia. E di farlo con una ritrovata concordia. Questo è però anche l’ultimo passaggio politico in cui offro la mia disponibilità a riannodare i fili del dialogo e a riavvicinare le posizioni. Non ci sarà un’altra occasione in cui mostrare all’opinione pubblica instabilità politica, perché in quel caso chiuderò questa esperienza amministrativa senza pensarci due volte, spiegando poi alla città – con dovizia di particolari – ragioni e cause dell’accaduto". Così parlò Franco Landella, sindaco di Foggia. Un intervento durante il consoglio comunale odierno, nel quale ha annunciato anche l'azzeramento delle deleghe agli assessori.
LA GIUNTA. "Le continue pressioni e le costanti tensioni cui sono sottoposto, provenienti da pezzi della maggioranza in Consiglio comunale, sono un fardello troppo pesante. In questo senso - ha spiegato Landella - ho deciso di azzerare le deleghe degli assessori che compongono la giunta, in modo da favorire un processo che permetta di rasserenare il clima e di concentrarci sugli obiettivi politici ed amministrativi e non sulle postazioni da occupare".
GLI ACCORDI. Non disconosce, a suo modo, precedenti patti - "Lo avevo già detto nei giorni scorsi, confermando la lealtà nei confronti del patto politico siglato con gli alleati prima e dopo la vittoria elettorale e la volontà di realizzare un ingresso nell’esecutivo del movimento CapitAmata, rivendicando tuttavia il diritto di scegliere quali competenze assegnare a ciascun assessore" - ma evidenzia che "richieste, aspirazioni legittime e sollecitazioni pressanti si sono scaricate evidentemente sul Consiglio comunale, dunque sull’efficienza della macchina amministrativa e sulla tenuta politica della maggioranza, messa in discussione dalle partite politiche aperte di volta in volta".
I PREDECESSORI. "Sono francamente stanco di sopportare questo stato di cose", ammette Landella, prima dell'ormai tradizionale accusa ai predecessori: "Sto portando avanti con immensa fatica la mia attività per correggere i molteplici errori del passato e risollevare le sorti di una città sulle cui spalle dieci anni di governo del centrosinistra hanno scaricato un’eredità disastrosa".
ALLEATI E AVVERSARI. Poi, l'aspetto emotivo. "Giorno dopo giorno mi sono confrontato e mi confronto con drammi sociali ed amministrativi, con la difficoltà di elaborare soluzioni e applicare ricette risolutive. Non ho mai fatto del male alla mia città. Al contrario, sto dando tutto me stesso per cercare di invertire la rotta, per far stare meglio la mia comunità. Lo faccio sottraendo tempo alla mia famiglia, ai miei figli, ai miei affetti, spesso finiti perfino nel tritacarne delle cattiverie, delle calunnie e della diffamazione". E, infine, una stoccata agli alleati dell'ultima ora: "Nonostante tutto questo le tensioni e le pressioni si sono moltiplicate, per numero ed intensità. In alcuni casi addirittura ad opera di chi siede tra i banchi del Consiglio comunale solo grazie alla vittoria elettorale conseguita nel turno di ballottaggio".
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