"Esco... dal caporalato": in Prefettura a Foggia si presentano i risultati dello sportello per la legalità
Si chiude con un convegno in Prefettura a Foggia il progetto "Esco... dal caporalato. Una comunicazione di prossimità per una cultura di
legalità". L'appuntamento è fissato per venerdì 22 luglio, alle ore 11, presso il Salone di rappresentanza del Palazzo di
Governo.
IL PROGETTO. promosso dalla Prefettura con partnership dell'Università degli Studi di Foggia e finanziato
dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 (F.A.M.I.), è nato con
l'obiettivo di favorire una gestione integrata dei flussi migratori e di implementare la capacità del territorio di
informare, soprattutto in una logica di prevenzione, in materia di sfruttamento lavorativo e caporalato. Una comunicazione rivolta non solo ai
lavoratori stagionali ma anche ai cittadini di Paesi terzi regolarmente residenti che, in procinto di entrare nel mercato del
lavoro agricolo, possono diventare oggetto di sfruttamento.
L'APPUNTAMENTO. Il convegno sarà l'occasione per presentare le attività svolte e i risultati raggiunti attraverso lo sportello attivato
presso la Prefettura e la formazione erogata al personale della Questura e agli operatori del terzo settore. Dopo i saluti del referente del progetto, Salvatore Caccamo e dell rettore dell'Unifg, Pierpaolo Limone, ci saranno gli interventi della dirigente Carmela Palumbo e della responsabile scientifica del progetto, Madia D'Onghia. In porgramma anche testimonianze degli operatori di sportello del progetto "Esco... dal caporalato", di utenti dello sportello e di rappresentanti delle associazioni del Terzo settore. L'intermezzo musicale sarà a cura del gruppo "The dream catchers".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.