Dalla Prefettura interdittive antimafia verso due aziende di Manfredonia e una di Rignano Garganico
Il Prefetto di Foggia Maurizio Valiante, sulla base dei mirati accertamenti condotti dalle Forze di Polizia e dell'attività del Gruppo Interforze Antimafia, ha adottato due provvedimenti antimafia nei confronti di altrettante imprese che svolgono attività a Manfredonia nel settore dell'edilizia, ed un terzo provvedimento interdittivo nei confronti di una impresa agricola di Rignano Garganico subito dopo la conclusione della fase del controllo giudiziario intervenuta a seguito di una precedente interdittiva che aveva già interessato la medesima impresa.
PREVENZIONE ANTIMAFIA. “Prosegue in questo modo, scrivono dalla Prefettura, l'azione di prevenzione antimafia dell'ente rispetto ai rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata nei circuiti dell'economia legale del territorio, fortemente contrassegnato dalla presenza di radicate consorterie malavitose che provano incessantemente ad incunearsi nei gangli vitali dell'economia e dell'attività di impresa. Sicurezza, legalità e tutela dell'ordine pubblico economico sono sempre al centro dell'attenzione della Prefettura e delle Forze di Polizia”.
UNA VOCAZIONE AFFARISTICA. “La complessa attività istruttoria che ha condotto all'adozione dei provvedimenti di rigore dell'informazione antimafia interdittiva - proseguono dalla Prefettura - permette ancora una volta di ostacolare il tentativo di inquinamento del tessuto socio-economico da parte della criminalità organizzata che in questa provincia sta assumendo una 'vocazione' sempre più affaristica compromettendo la libertà di iniziativa e le strategie operative delle imprese sane, col rischio di pregiudicare irrimediabilmente i settori produttivi più vivi e importanti del territorio.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.