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Sicurezza Urbana: videosorveglianza, inclusione sociale e collaborazione tra Forze di Polizia

L’azione dello Stato ha fatto tanto e deve fare sempre di più. Ma non diseduchiamo i cittadini a fare la propria parte, incoraggiamo i Foggiani a fare di più. Abbiamo bisogno di una ribellione culturale di questi fenomeni e di creazione di modelli culturali”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha presenziato alla Prefettura di Foggia il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato dal Prefetto Maurizio Valiante, alla presenza, tra gli altri, del Procuratore della Repubblica D.D.A. di Bari, Roberto Rossi, e del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, Ludovico Vaccaro.

I TEMI. Tanti i temi affrontati dal Ministro nell’incontro con i giornalisti dopo il Comitato. “C’è la prospettiva immediata di dare una sistemazione decorosa a queste persone anche perché sappiamo che attorno a questi fenomeni ci sono anche altre piaghe come il caporalato. Combatteremo con ogni forza forme di ingresso clandestino nazionale nel nostro Paese”, ha sottolineato Piantedosi parlando del delicato problema del caporalato. Altra questione spinosa è la presenza della mafia sul territorio provinciale: “La mafia foggiana, un po’ come avveniva da altre parti, si caratterizza per altre violenze. Qui c’è una mafia inserita in contesti diversi e una che usa spesso fare azioni violente come gli omicidi che sono aumentati nell’ultimo anno. L’azione di prevenzione si deve concentrare sul prosciugamento delle risorse economiche e sulle istituzioni”. Poi un invito ai cittadini vittime di estorsione: “Bisogna fidarsi delle istituzioni e c’è un impianto normativo che supporta e sostiene chi denuncia i fenomeni estorsivi”. Infine, il capitolo legato a un maggior presidio di Forze dell’Ordine sul territorio foggiano: “Non è una carenza più grave che si registra a livello nazionale ma per quanto riguarda le forze di Polizia dedicheremo una attenzione speciale a una azione che stiamo portando avanti a livello nazionale, adeguando le risorse al problema del territorio. Foggia riscuote le attenzioni del Ministero dell’Interno”. Non è mancato un riferimento alla tragedia del sisma in Turchia, su cui l’Italia “è pronta a fare la propria parte con l’invio di squadre di ricerca sul territorio” mentre sul recente attacco hacker subito da diversi Enti in Europa, Piantedosi conferma che in Italia “non ha intaccato nulla che abbia una importanza strategica per il Paese. Ma è indubbio che questo porta a fare una riflessione sulle infrastrutture telematiche che abbiamo”.

IL PATTO. Diverse le misure discusse e approvate dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che ha portato alla firma, da parte del ministro Piantedosi, del Prefetto Valiante e della Commissaria Magno, di un Patto per la sicurezza urbana e per la promozione ed attuazione di un sistema di sicurezza partecipata ed integrata per Foggia. Previsto il rafforzamento della prevenzione e del controllo del territorio anche con sistemi di videosorveglianza collegati alle centrali operative delle Forze di Polizia, un maggior interscambio informativo tra le Forze di Polizia e la Polizia Locale, agevolazioni da parte del Comune in favore di privati e associazioni perché impiantino sistemi di videosorveglianza collegati alle centrali operative delle Forze di Polizia. Saranno poi individuate e regolamentate aree urbane da sottoporre a particolare tutela e misure di prevenzione, oltre a misure di rafforzamento dell’illuminazione pubblica e miglioramento dell’assetto urbano e misure di tutela del patrimonio immobiliare e di prevenzione e contrasto delle occupazioni abusive degli immobili. Una particolare attenzione sarà rivolta poi a favore dell’inclusione sociale e misure di solidarietà con progetti per le scuole sicure e interventi a favore dei giovani per contrastare il disagio e la devianza minorile. Previste infine iniziative per la promozione e tutela della legalità. Il Protocollo ha durata di due anni.

di Saracino Nicola


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