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Premi ai dirigenti, Pazzaglia: "Non cambio la determina, controllo io i pagamenti"

Il city manager ammette gli errori ma glissa sulla revoca

L'errore sul calcolo del fondo dirigenti esiste. A confermarlo, dopo un anno che lui stesso definisce “di duro lavoro”, è proprio Mario Pazzaglia, colui che negli ultimi dodici mesi è stato chiamato a Palazzo di Città per riformare e rivoltare come un calzino una struttura amministrativa dimostratasi negli anni un vero e proprio colabrodo, causa di un'emorragia di debiti e di spese incontrollate (LEGGI: CURA PAZZAGLIA). Il direttore generale del Comune di Foggia svela tra l'altro un retroscena interessante: “Ricordo l'articolo dell'anno scorso di Foggia Città Aperta. Lo lessi attentamente e dopo avere effettuato una verifica interna ne ho condiviso le argomentazioni riportate”. Deve essere anche per questo se nel 2013 i criteri utilizzati nella costituzione del fondo-premi ai dirigenti sono stati corretti in corsa. Ma per il passato?
“TUTTO PASSA DA ME”. Il problema resta e l’esistenza del “tesoretto nascosto”, dovuto a somme imputate secondo calcoli errati negli anni passati, è in pratica confermata dal city manager. “Ma quelle somme non saranno liquidate” rassicura Pazzaglia. “Non abbiamo revocato gli atti precedenti, tuttavia abbiamo introdotto un procedimento che obbliga il passaggio attraverso la direzione generale di ogni atto di liquidazione dei compensi riguardanti il personale”. In pratica ad assicurare il mancato pagamento di somme non dovute ai dirigenti resta il “visto” del direttore generale.
LA “GARANZIA”. Ma se la fiducia nel direttore generale non è in discussione come pure non è in dubbio la qualità del lavoro svolto sin qui dal dottor Pazzaglia che ha portato all’introduzione (finalmente) di una serie di obiettivi concreti da raggiungere, alla razionalizzazione nell’erogazione dei compensi e degli straordinari al personale oltre ad una serie di misure che hanno ridotto gli sprechi, non si comprende perché una questione così cruciale resti legata alla figura di “garante” del city manager quando sarebbe opportuno eliminare alla fonte il problema ristabilendo la legittimità degli atti.

MANI LEGATE. Sorge il dubbio che il reale motivo per cui non si metta mano ai precedenti atti sia il fatto che, rifacendo a ritroso i calcoli secondo quanto stabilito dalla normativa, si corra “il rischio” di scoprire che l’entità del fondo correttamente determinata non sarebbe bastata neanche a coprire le retribuzioni di posizione già erogate ai dirigenti negli anni scorsi. “Sul passato non rispondo e non posso intervenire” è la criptica risposta in cui si trincera Mario Pazzaglia. E non facilita nella risposta anche la poca trasparenza sul tema del Comune di Foggia. Nonostante il restyling del sito compiuto nei mesi scorsi, la pubblicità sui compensi dei dirigenti è ancora poco chiara e deficitaria. Resta il fatto che l’aver posto rimedio alle sviste del passato non basta: serve ripristinare la correttezza delle procedure una volta per tutte.

di Redazione 


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