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Il liceo Poerio finalista al Premio Inge Feltrinelli: la storia di Daniela Marcone "tramandata" da una ex collega di papà Franco

"Sì, ho saputo. Sto piangendo da quando me lo hanno detto...". E' il 31 marzo del 1995. Le tv locali foggiane hanno appena dato una notizia drammatica e Anna, dipendente dell'Ufficio del Registro, sta ricevendo una serie di telefonate. L'ultima, è della sorella Liliana. Voleva informarla della morte, anzi, dell'omicidio di Francesco Marcone, che dell'Ufficio del Registro è direttore. Era. Perchè suo malgrado, da quel giorno, Marcone diventa un simbolo della lotta alla mafia. E un testimonial di legalità. Quella data per la sua famiglia, come per l'intera città di Foggia, segna uno spartiacque tra un prima e un dopo. Ed è proprio la storia di sua figlia, Daniela Marcone e delle contraddizioni di Foggia ad animare il progetto di podcast presentato dal Liceo Carolina Poerio – classe 1ª Scienze umane indirizzo economico sociale, che il 16 gennaio ha ricevuto una splendida notizia: "Fammi sentire" (questo il titolo dell'elaborato) è stato inserito nella cinquina di finalisti del Premio Inge Feltrinelli.

LA LEGALITA'. Unico istituto meridionale presente nella top five, il Poerio volerà a Milano l'8 marzo per la cerimonia di premiazione. Sarà la tappa finale di un percorso nell'ambito dei progetti promossi dal liceo relativamente all'educazione alla legalità. La scelta di raccontare la storia di Daniela Marcone - vicepresidente di Libera e responsabile di Libera Memoria - è legata a un altro intreccio familiare. Quando in classe le docenti Maria Giuseppina Stefanìa e Gabriela Maria Giancola hanno cominciato a prospettare la possibilità di partecipare al concorso e la tematica da trattare, una delle studentesse - Giulia Stella - ha dapprima illustrato oralmente e poi messo nero su bianco i racconti di nonna Anna, dipendente dell'Ufficio del Registro, che in più di un'occasione aveva trasmesso a Giulia Stella emozioni e ricordi della figura di Franco Marcone. Da quel momento, il gruppo classe ha cominciato a documentarsi ulteriormente e preparare una vera e propria intervista a Daniela Marcone, ospitata in aula per un incontro con la classe. Nell'occasione, le è stata anche donata la lettera che Giulia Stella aveva scritto con un taglio molto personale, facendo rivivere i racconti di nonna Anna, improvvisamente scomparsa nel marzo dello scorso anno.

IL PERCORSO. "A noi ha colpito positivamente il coinvolgimento e la voglia di partecipare della nostra classe - spiegano le docenti coordinatrici Stefanìa e Giancola - e quanto hanno realizzato ha un significato molto forte: è una storia che da un seme di dolore fa nascere la voglia di riscatto". Ora, l'appuntamento è per l'8 marzo a Milano. E sia Franco che nonna Anna faranno il tifo per la 1AE.

di Redazione 


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