Processo Amica, udienza rinviata ma il tribunale ‘bacchetta’ la sindaca Episcopo: "Servono atti formali da portare in Giunta"
La decisione della giudice Giacoma Fanizza
L’udienza di uno dei tre filoni processuali del contenzioso giudiziario tra il fallimento Amica e il Comune di Foggia, inizialmente fissata al 17 gennaio, è stata rinviata al prossimo 3 aprile per consentire al tribunale di Foggia di acquisire gli atti completi da parte della Pubblica Amministrazione. Nel provvedimento la giudice della prima sezione civile Giacoma Fanizza striglia il Comune di Foggia e, in particolare, la sindaca Maria Aida Episcopo a non sottovalutare la questione e“ad agire attraverso atti formali portati al vaglio della Giunta”.
LA ‘BACCHETTATA’. Se non è una severa bacchettata poco ci manca e, per un ex dirigente scolastico come la sindaca Maria Aida Episcopo, non potrà che risultare indigesta. Con un provvedimento preso lo scorso 2 gennaio, il tribunale di Foggia ha acconsentito a un rinvio di oltre due mesi del processo intentato dal fallimento Amica contro il Comune di Foggia per la richiesta di corrispettivi non versati di oltre 3 milioni di euro. La giudice Giacoma Fanizza ha concesso un notevole lasso di tempo all’Amministrazione comunale ma evidenzia che fino a quella data il Comune, nella persona della sindaca, non ha fatto pervenire ‘alcuna notizia utile alla concreta definizione del complesso procedimento unitamente agli altri pendenti’.
PROCEDIMENTO COMPLESSO. Il tribunale considera opportuno e conveniente che si arrivi a un accordo tra le parti e, se possibile, in tempi brevi e l’inerzia con cui il Comune sembra sottovalutare la questione non è gradita. Il magistrato perciò è costretta a rammentare che per la Pubblica Amministrazione è necessario ‘agire attraverso atti formali portati al vaglio della Giunta, che oltre a sostanziarsi in una valutazione di opportunità e convenienza debbano necessariamente contenere lo sviluppo, per iscritto, di puntuali e circostanziate motivazioni, sia in relazione al rifiuto della proposta del giudice, che della eventuale formulazione – da sottoporre alle altre parti- di una propria rimodulazione definitoria, anche ai fini del successivo controllo della Corte dei Conti’.
I PROCESSI. Basta chiacchiere, insomma. Occorrerà prendere di petto il dossier e predisporre tutti i passaggi amministrativi per consentire al tribunale di esaminare il percorso seguito dal Comune nel valutare la proposta di accordo presentata dal fallimento Amica. Dovrà essere la Giunta a decidere prendendosi le dovute responsabilità. E non si tratta peraltro dell’unico filone del contenzioso giudiziario. Presso il tribunale delle imprese è incardinato un altro procedimento in cui la posta in palio è di circa 27 milioni di euro e riguarda anche l’azione di responsabilità verso l'Ente. Si è in attesa di decisione anche per un terzo filone in cui l’importo del contendere è di altri 4 milioni di euro. Somme notevoli che stridono con la non solerzia del Comune. In questi giorni occorrerà cambiare passo e affrontare con piglio la disputa.
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