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Processo Landella, la richiesta dei 300mila euro e il 'giallo' del verbale di interrogatorio di Azzariti

Intanto il tribunale di Foggia ammette le intercettazioni

È stata un'udienza importante quella che si è celebrata lo scorso 29 maggio presso la Corte d'Appello del Tribunale di Foggia nell'ambito del processo per concussione, corruzione e peculato che vede coinvolti 13 imputati, tra cui l'ex sindaco Franco Landella e l'ex presidente del consiglio comunale Leonardo Iaccarino. All'ordine del giorno vi era la decisione definitiva sull'ammissibilità nel processo delle intercettazioni captate in altro procedimento e, soprattutto, il controesame del supertestimone Luca Azzariti che, nelle sue dichiarazioni, accusa Landella di avergli fatto una richiesta di tangente.

LE INTERCETTAZIONI. Il collegio giudicante presieduto da Armando dello Iacovo ha sciolto la riserva sulla questione tecnica riguardante l'utilizzabilità delle intercettazioni acquisite in un procedimento diverso. Una decisione che avrà certamente peso sull'esito del processo incidendo sui mezzi di prova a disposizione dell'accusa. Ebbene il Tribunale di Foggia - non senza sorprese, dopo l'ordinanza delle Sezioni Unite della Cassazione che aveva interpretato restrittivamente l'art. 270 del codice di procedura penale - ha giudicato ammissibili tutte le intercettazioni, argomentando sulla inapplicabilità della disposizione al processo in corso. Ma i legali difensori promettono battaglia e si riservano di impugnare la decisione.

IL CONTROESAME DI AZZARITI. È stata la giornata in cui proprio la difesa è stata protagonista. Nel corso dell'udienza i legali di Franco Landella hanno potuto controinterrogare il supertestimone Luca Azzariti, all'epoca dei fatti procuratore della Gi.One. Gli avvocati hanno tentato di minare l'attendibilità delle sue dichiarazioni. Hanno indugiato, in particolare, sul fatto che, come peraltro ammesso dallo stesso Azzariti, lui sia un amico di vecchia data di Leonardo Iaccarino che aveva “dichiarato guerra a Landella”. Ma è su un altro punto che il controesame si è soffermato e cioè sul 'mistero' del verbale di interrogatorio di Luca Azzariti. Il testimone fu ascoltato per la prima volta come persona informata dei fatti in questura nel corso di un interrogatorio durato diverse ore. Il verbale fu chiuso intorno alle 13, successivamente fu riaperto e solo in quella sede, Azzariti riferì della richiesta dei 300mila euro fatta da Landella. Per quale motivo egli fu trattenuto in questura dopo le 13 e non andò subito via? Cosa fece in quelle ore? Luca Azzariti ha risposto di non ricordare con esattezza quei momenti ma soltanto, il fatto di aver lasciato la questura nel pomeriggio intorno alle 17. Suggestioni che la difesa utilizzerà per scardinare le accuse. Intanto il processo è aggiornato al prossimo 19 giugno: in quella occasione saranno ascoltati Bruno Longo, ex consigliere comunale e Roberto Pinotti, manager della Sitie impianti, società interessata all'epoca al project financing sulla pubblica illuminazione.
 
foto di repertorio - precedente udienza

di Michele Gramazio


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