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Formare (e aiutare) docenti e famiglie sul tema dello spettro autistico, la sfida de Il Girasole per abbattere le distanze

Favorire l’integrazione e l’inclusione sociale dei bimbi con disturbo dello spettro autistico e difficoltà cognitive, aiutando anche famiglie e docenti con laboratori e attività mirate, sia individuali che di gruppo. Sono gli obiettivi più importanti del progetto “ABA-TTIAMO” le distanze dell’associazione Il Girasole di Foggia che offre la possibilità alle famiglie che ne hanno bisogno di avere un intervento abilitativo intensivo e di risolvere così le proprie problematiche.

FORMAZIONE. Tra le attività previste dal progetto, supportato dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, c’è anche la formazione per docenti di ogni ordine e grado che ha riscosso diverse iscrizioni e che punta a formare su tecniche e strategie per comportamenti efficaci su autismo e difficoltà cognitive. “Il progetto mira a fornire gratuitamente sia terapie individuali che laboratori in piccoli gruppi ai nostri bambini e ragazzi – spiega la Psicologa e Psicoterapeuta Cristina Bubici -. Sono partiti già il laboratorio sulle Emozioni, Psicomotricità, Comportamentale, in cui andremo a lavorare anche sulla socializzazione di abilità sociali oltre che sugli aspetti psico motori, emotivi e comportamentali in base al laboratorio. E a latere ci sarà uno Sportello d’Ascolto che si terrà al Girasole rivolto a famiglie e docenti”.

LE STRATEGIE. Autismo e strategie più efficaci per affrontare tutti gli aspetti e problematiche inerenti l’autismo e la disabilità cognitiva sono i temi dei tre incontri con i docenti, condotti da Cristina Bubici (che è anche Analista del comportamento e Supervisore ABA), che si svolgono in Biblioteca “La Magna Capitana” a Foggia. “Gli incontri sono stati molto belli perché gli insegnanti si sono messi in gioco ed è stato un confronto molto costruttivo – spiega – sono state fornite loro tecniche e strategie dell’ABA, che scientificamente si dimostra essere più efficace per affrontare e gestire i bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico. C’è ancora poca formazione di natura pratica sul tema quindi incontri come questi sono fondamentali. I docenti hanno voglia e fame di sapere”.

di Saracino Nicola


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