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Provincia di Foggia, undici milioni di euro in ballo per dare lavoro a chi non ne ha

Firmato l'accordo con la Regione Puglia

Creare sinergia tra istituzioni, per migliorare la qualità della vita di chi non ha un lavoro o è in condizione di svantaggio: nascono così i progetti ‘Lavoro Minimo di Cittadinanza’ e ‘Cantieri di Cittadinanza’ per i quali sono stati stanziati dall’Unione Europea verso la Regione Puglia, undici milioni e mezzo di euro, ripartiti in sette milioni e mezzo per ‘Lavoro Minimo di Cittadinanza’ e quattro milioni per ‘Cantieri di Cittadinanza’.

UNA CONCERTAZIONE NECESSARIA.
Per la provincia di Foggia, le possibilità di adesione e di articolazione dei fondi, vengono monitorate da Provincia, Camera di Commercio e Associazioni Sindacali, che hanno siglato un protocollo di intesa volto a creare le migliori condizioni possibili, per fare in modo che questo denaro pubblico non venga sprecato. Alla conferenza stampa di presentazione tutti gli attori partecipanti danno onore alla collaborazione nata tra gli enti, ringraziandosi vicendevolmente. “Ringraziamenti necessari volti a sottolineare come il lavoro in concertazione tra sindacati ed enti locali, non sia una parolaccia da non dire. La concertazione rappresenta il modo migliore per raggiungere un obiettivo comune”, ha commentato Gianni Ricci rappresentante foggiano della UIL.

UTILIZZARE I FONDI SENZA SPRECHI. Quel che si cercherà di fare con questi fondi è presto detto, gli obiettivi ultimi sono due: riqualificare l’ambito territoriale e creare opportunità lavorative, è questo ciò che afferma Salvatore Castrignano, dell’ufficio di staff del settore Politiche del Lavoro: “non ci deve interessare solo creare opportunità nel breve periodo. È vero, queste misure interessano i lavoratori in archi temporali che vanno dai sei ai dodici mesi ma, quello che interessa a tutti noi, è la possibilità di creare condizioni di occupazione a lungo termine e la possibilità di mettere in campo progetti che migliorino tutto il sistema. Quando dico queste parole penso alle potenzialità di sviluppo del turismo, alla necessità di intervenire sui dissesti idrogeologici. Valuteremo ogni proposta, ma daremo attuazione a quelle che si inseriscono in un quadro di inclusione attiva integrato”.

PROGETTI A LUNGO TERMINE E AMPIO RAGGIO. Valutare attentamente le proposte che arriveranno sarà una priorità, come afferma anche Filomena Trizio segretaria della CGIL di Foggia che lancia una provocazione: “dobbiamo imparare a non sprecare risorse, a non disperderle. Cerchiamo di investire questi fondi per azioni concrete a tutela del Gargano e dell’edilizia scolastica che va a pezzi. Proviamo a non cadere nello stesso baratro dei lavori socialmente utili”. “Questo protocollo si deve inserire in un progetto di più ampio respiro, - sottolinea Fabio Porreca, Presidente della Camera di Commercio di Foggia - che aiuti la popolazione locale a ridurre la criminalità. La repressione non basta, c’è bisogno di misure di sostegno e inclusione sociale, c’è bisogno di individuare indirizzi strategici e figure professionali da immettere sul territorio”.

LA NECESSITÀ DELL’ENTE PROVINCIA. La responsabilità e il coordinamento dei progetti sono stati affidati agli enti territoriali provinciali, su richiesta della Regione. A questo proposito si è levata forte la voce del Presidente della Provincia di Foggia, Francesco Miglio e del Presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, che ribadiscono quanto questi enti siano necessari per lo svolgimento dei ruoli che ricoprono in ambito territoriale. “Il fatto che questi protocolli siano stati affidati alla Provincia e coordinati con la Camera di Commercio, è il segno tangibile della necessità che queste istituzioni continuino il loro lavoro” ha affermato Porreca. “La Provincia svolge un ruolo fondamentale, - secondo Miglio - di coordinamento tra le istituzioni regionali e gli enti comunali, che non può essere sostituito da alcun surrogato”.

GARANZIA GIOVANI. Una nota di merito va attribuita all’inclusione di Garanzia Giovani tra le misure destinatarie dei fondi. Ciò permetterà di non limitare l’accesso al denaro solo a disoccupati di lunga data, cassintegrati, lavoratori in mobilità e soggetti in condizione di fragilità. “In questo senso speriamo di non essere solo millantatori di speranza - ha commentato Ricci - come avvenne quando si parlò di Garanzia Giovani per la prima volta, quando il ministro Poletti annunciò novecentomila opportunità lavorative, che furono nella realtà più o meno quattrocentoventimila”.

I RISULTATI. In una situazione particolarmente al limite come quella della provincia foggiana, in cui il tasso di disoccupazione è al 21%, con una disoccupazione giovanile che colpisce due persone su tre, questo protocollo d’intesa appare quanto mai necessario. Quel che bisognerà monitorare, a questo punto, sarà la risposta della cittadinanza e gli effetti a medio e lungo termine sull’occupazione e la qualità della vita. Bisognerà capire allora, come le risorse sono state investite, sperando di non perdere l’ennesima opportunità proficua per tutto il territorio.

Bianca Bruno

di Redazione 


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