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Provincia di Foggia, bocciato il rendiconto 2024. Tutti contro il presidente Nobiletti: “Si dimetta”

È paralisi amministrativa alla Provincia di Foggia. Nella seduta del Consiglio di ieri – 1 agosto - 9 consiglieri su 12 hanno bocciato sia il rendiconto di gestione che il documento unico di programmazione presentato da Giuseppe Nobiletti. Che da maggioranza e opposizione riceve strali e accuse.

PD E CON. In una nota congiunta Partito Democratico e Con chiedono le dimissioni: “Ancora una volta il Presidente della Provincia antepone i suoi interessi personali al bene della provincia. Tiene in ostaggio l’Ente, non potendo di fatto amministrare, solo perché vuol rimanere attaccato alla poltrona e al suo lauto compenso di 11 mila euro al mese. La realtà è sotto gli occhi di tutti: non ha più la maggioranza e dovrebbe prenderne atto rassegnando le dimissioni. Solo così tutti i provvedimenti verrebbero approvati dal Commissario per poi tornare subito alle votazioni di secondo livello”. Dai partiti che in teoria dovrebbero rappresentare la maggioranza che sostiene Nobiletti giunge una dura e netta posizione di contrasto “È la seconda volta che accade – si legge nella nota congiunta – e in qualunque consesso civile e democratico chi non ha la maggioranza si dimette. Così funzionano le regole della democrazia. Invece no: si resta attaccati alla poltrona, accusando gli altri per coprire il proprio fallimento amministrativo e politico”. Secondo Partito Democratico e Con, l’attuale gestione della Provincia “è senza visione, priva di confronto, fondata su decisioni prese in solitudine e imposte al Consiglio. Il rendiconto e il DUP bocciati dai trequarti del Consiglio non sono solo atti contabili, ma il risultato di un metodo dannoso e autoreferenziale. Nessun coinvolgimento, nessuna condivisione, nessuna strategia: solo eventi spot e gestione ordinaria, mentre si paralizzano servizi, scuole e strade”.

FRATELLI D’ITALIA. Anche l’opposizione non si risparmia e Fratelli d’Italia rilancia la richiesta al presidente Nobiletti di dimissioni: "La bocciatura del rendiconto della Provincia di Foggia è la prevedibile conseguenza della crisi che attanaglia l’Ente ormai da mesi con un presidente, Nobiletti, abbandonato dalla sua stessa maggioranza di centrosinistra e che ormai non può che trarne le opportune conseguenze utili a liberare Palazzo Dogana da una fallimentare esperienza politica targata Pd-Con-M5S”. Ad affermarlo il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, e il consigliere provinciale meloniano Maurizio Accettulli che proseguono: “Il futuro e lo sviluppo della Capitanata non posso restare in ostaggio delle faide interne al centrosinistra dove l’unico interesse non è quello di governare nell’interesse dei cittadini ma quello di gestire e di ottenere strapuntini rispetto ai propri stessi alleati. Quanto accaduto oggi all'esito del Consiglio provinciale, dove è stato bocciato il rendiconto con il nostro ovvio voto contrario e quello di Pd e Con, dovrebbe indurre il presidente della Provincia Nobiletti, sfiduciato da mesi dalla propria maggioranza, a farsi da parte. Il centrosinistra, anche stavolta, dimostra non solo che non è capace di governare, ma continua a danneggiare i cittadini della Capitanata ai quali servono risposte concrete rispetto ai problemi e non assistere a lotte di potere che nulla hanno a che fare con ciò che dovrebbe essere l’amministrazione di un Ente rilevante come la Provincia, purtroppo vittima da troppi anni delle conseguenze della sciagurata riforma Delrio. Il presidente Nobiletti prenda atto della ormai totale impossibilità di proseguire nell’esercizio del suo ruolo e si dimetta evitando ulteriori paralisi delle attività della Provincia di Foggia che il campo largo, costituito da Pd-M5S e civici, ha dimostrato di non saper governare", concludono De Leonardis e Accettulli.

LA DIFESA DI NOBILETTI. Da parte sua Giuseppe Nobiletti si difende con una nota postata sui profili social “Sono passati quasi quattro mesi dal 17 aprile. In questo tempo l’azione amministrativa della Provincia è stata paralizzata da logiche spartitorie e interessi personali. È stata scelta la crisi, non il confronto. La resa dei conti, non la responsabilità. Fino all’approvazione del bilancio 2025–2027, ogni consigliere – di CON, PD o minoranza – ha potuto esercitare il proprio mandato: deleghe, funzioni, risposte immediate mie o della segreteria. Nessuno escluso. Poi tutto è cambiato. Sono stato attaccato in modo strumentale, anche su questioni che richiedevano chiarezza. Di fronte al rifiuto di ogni collaborazione ho scelto di non reagire. Ho superato le emozioni, preferendo il silenzio al rancore. Chi c’era, sa com’è andata. Oggi, in Consiglio Provinciale, un atto grave: il voto contrario al rendiconto di bilancio ha costruito un deserto amministrativo. Oltre 8 milioni di euro bloccati: strade, scuole, servizi. Progetti già finanziati, già pronti. Ma per qualcuno – PD e CON in testa – contano più le liste per le regionali che i bisogni del territorio. La Corte dei Conti non giudica i post, giudica gli atti. E dovranno rispondere punto per punto, euro per euro. Non mi hanno sfiduciato – perché la sfiducia si firma, si discute, si vota. Oggi hanno mostrato solo di non avere il coraggio delle proprie scelte: hanno sabotato l’Istituzione invece di proporre idee e atti concreti. Il mio mandato è chiaro: lavorare per il bene della Provincia di Foggia. Fino all’ultimo giorno. A marzo, quando si rinnoverà il Consiglio, vedremo chi resterà in piedi. Non cerco maggioranze di comodo. Guardo ai cittadini, non agli equilibri interni di partito. Non accetto che si giochi con i servizi pubblici per costruire carriere personali.

di Redazione 


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