Pugno in faccia, furto del mezzo e “regalino”: ma il minorenne non ci sta e lo denuncia
Nella giornata di oggi, a Foggia, gli agenti dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile della Questura hanno eseguito, a carico di un sorvegliato speciale con obbligo di dimora nel capoluogo Dauno, l’ordinanza della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Per lui, ci sono gravi indizi per i delitti di rapina, violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, lesioni, tentata estorsione e danneggiamento a danno di un minorenne.
PUGNO SUL NASO E “REGALINO”. L’indagine ha preso avvio con l’intervento della Squadra Volante quando, lo scorso 10 giugno, raccoglieva le dichiarazioni della persona offesa, che riferiva di aver subito una rapina da parte di un ragazzo che gli aveva sottratto la minicar dopo avergli sferrato un pugno al naso, provocandoli la rottura del setto nasale. Subito dopo, il minorenne, che ritrovava il veicolo nelle strade limitrofe a quella della rapina, veniva avvicinato nuovamente dall’aggressore, il quale gli chiedeva un “regalino” per poter tornare in possesso del suo veicolo. Il giovane ragazzo, tuttavia, non cedeva alla richiesta estorsiva e si portava subito al Pronto Soccorso per farsi curare, chiedendo l’intervento della Polizia di Stato.
RICOSTRUIRE L’EPISODIO. Da lì è partita un’attività investigativa che in pochi giorni ha consentito agli investigatori della Polizia di Stato di ricostruire il gravissimo episodio, determinando la Procura della Repubblica di Foggia a richiedere ed ottenere dal GIP l’emissione di un’ordinanza impositiva della misura della custodia cautelare in carcere per il presunto autore delle condotte criminose.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.