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Qualità della vita, Foggia non è una città per bambini (anche se è la meno depressa d’Italia)

Penultima nella classifica generale, peggio solo Crotone

Puntuale come ogni anno arriva la mannaia sulla città dauna firmata Sole 24 Ore: la classifica delle città più vivibili d’Italia – dopo l’antipasto di qualche settimana fa a cura di Italia Oggi e Sapienza di Roma, per cui Foggia era terzultima – dice che peggio, nel 2021, ha fatto solo Crotone.

PEGGIORE IN PUGLIA. La Capitanata – non bisogna mai dimenticare che i valori sono sull’intera provincia – è la parte di Puglia che si è classificata peggio rispetto a tutte le altre: 106esima su 107 province, stretta nella morsa nera delle siciliane e calabresi, peggio anche di Taranto, in posizione 99. E se BAT sale di tre punti rispetto allo scorso anno (è 94esima) e Brindisi ne perde tre (91esima), Lecce e Bari sembrano far parte addirittura di un’altra regione, con i rispettivi 79esimo e 71esimo posto (+ 4 per i salentini e +1 per il capoluogo di regione che, addirittura, svetta su Pistoia e sfiora la nordica Alessandria).

BAMBINI. Una notizia che non fa quasi più, tristemente, notizia, quella della Capitanata nelle ultime posizioni, confermata – e evidentemente causata – dal “festival” di commissariamenti che ha riguardato comuni come Manfredonia, Cerignola e, ultimo ma non per importanza, Foggia. Entrando nel dettaglio dei dati prodotti dal principale quotidiano economico italiano, è possibile anche analizzare alcuni aspetti non privi di interesse, a cominciare da quell’ultimissima posizione alla voce “Qualità della vita dei bambini”. Un parametro che vede il capoluogo dauno alla posizione numero 107, ricavato attraverso vettori come: asili nido, aree giochi, pediatri, studenti per classe e scuole accessibili o con giardini e palestre. Insomma, un territorio che, strutturalmente e istituzionalmente, non strizza di certo l’occhio ai giovanissimi.

MENO DEPRESSI CHE ALTROVE. Eppure, scandagliando sempre i dati, Foggia si mantiene in vetta in una singolare classifica: “consumo di farmaci per depressione”. Qui, infatti, con appena undici punti, la Capitanata sembra essere la zona d’Italia in cui ci sono meno depressi, se è attendibile quale indicatore principale il solo consumo di farmaci antidepressivi in rapporto alla popolazione. Cos’altro si salva? Ben poco, in realtà. Perché se “Nuove imprese” e “Imprenditoria giovanile” (under 35) dicono 23 e 17, “Tasso di occupazione” generale e “Imprese straniere” fanno da brusco contraltare con 102 e 103 – segno che il lavoro è comunque scarso e che da queste parti in pochi vogliono investire dall’estero.

LE RINNOVABILI. Meglio l’ambiente, senza dubbio, nonostante la 103esima posizione sulla raccolta differenziata e la 105esima dei pos attivi – dei bambini all’ultimo posto s’è già detto. A trainare, nonostante tutto, ci sono le rinnovabili: l’energia elettrica ricavata dalle fonti pulite, infatti, su una produzione lorda pro-capite degli impianti fotovoltaici, pone la Capitanata all’undicesimo posto in Italia. Bene e benino anche il tasso di motorizzazione (13), le piste ciclabili (43) e l’offerta del trasporto pubblico (39). Male, invece, in relazione agli spazi e alla densità, il vettore che indica “la qualità dell’aria del comune capoluogo”: Foggia è 73esima in Italia.

ESTORSIONI. E se la macro area “Cultura e tempo libero” arranca in 94esima posizione (ne ha perse undici rispetto all’anno precedente), la batosta arriva come sempre in ambito “Giustizia e sicurezza”. Qui, l’indice di criminabilità vede la daunia al 97esimo posto, basando l’indagine sui delitti denunciati ogni centomila abitanti. Sconfortanti, infine, come da tanti anni a questa parte, i reati di estorsione, furti d’auto e riciclaggio, dove la Capitanata è rispettivamente ultima, quartultima e terzultima.

di Redazione 


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