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"Quando la mamma è in vacanza" il racconto semi-serio di un papà rimasto a casa coi due figli

L'estate è tempo di vacanze, non sempre di tutta la famiglia insieme. Ed anche di letture leggere, magari da fare sotto l'ombrellone. Riprendiamo la reale cronaca quotidiana di un papà moderno rimasto solo a casa coi figli adolescenti.

INTRO. La storia dell'uomo è caratterizzata dalla continua spinta a superare i propri limiti. Scalare le montagne di 8000 metri, circumnavigare il mondo in barca a vela, andare sulla luna. Io, figlio1 e figlio2 vogliamo andare oltre, vogliamo resistere quattro giorni senza la mamma che è andata in vacanza con le sorelle/amiche. Si lo so, è una cosa già raccontata, ma io sono autonomo e loro adolescenti, quindi niente stereotipi sulle pentole bruciate o la casa invasa dai rifiuti.

PRIMO GIORNO. E fu sera e fu mattina. Primo giorno. Mamm u'cavd. Si dice che la mamma sia il calore della casa, ma da quando se n'è andata fa ancora più caldo. Ah ecco cos'era, è scattato il contatore e si è spento il condizionatore. Accumunz'm bun. Colpa sua, prima di andare a prendere l'aereo con le amiche e sorelle ha acceso la lavastoviglie. Vabbè, serve ben altro per abbatterci. Scendo con ancora gli scazzilli agli occhi, riattacco la corrente e torniamo a dormire tutti e tre. La mattinata passa tra letti rifatti (beata chi ci sposa), Sky, X Box e visita ai nonni. Roba da maschi, insomma. Poi pranzo e si va al mare. A Siponto si è sparsa la voce che I Panchinari di Foggia sono in spiaggia senza mogli, le donne ci provano ma io e il socio siamo fedeli e poi, tecnicamente, non teniamo paglia per le ciucce nostre.

SECONDO GIORNO. E fu sera e fu mattina. Secondo giorno. Oggi abbiamo cucinato primo, secondo e contorno. Siamo una famiglia moderna, è quello che facciamo più o meno tutti i giorni. Il vero problema non è mangiare o tenere in ordine, ma resistere guardando le foto degli aperitivi della mamma senza bloccarla su whatsapp. Ci vorrebbe una risposta all'altezza. Ma noi non possiamo bere alcool. Cioè, almeno non possono i ragazzi. Serviva un'idea. Il panino da Mario Forcella. Sbadabam! Gioco, partita, incontro. Ah, oggi abbiamo pure riparato un ripiano della dispensa che era rotto. E poi ci abbiamo rimesso la roba dentro. A caso però. Che se la mamma quando torna si accorge che ce la siamo cavata troppo bene rischiamo che se ne va per altri dieci giorni e ci lascia qua, io a lavorare e figlio2 a cercare un modo per copiare i compiti delle vacanze. E figlio1 a cercare di finire youtube. Gli manca poco. E' tipo la battuta di Massimo Troisi, quelli sono in tanti a fare video e lui uno solo a vederli, ma comunque è in vantaggio lui.

TERZO GIORNO. E fu sera e fu mattina. Terzo Giorno. La mamma e le sorelle/amiche hanno smesso di mandarci le foto con gli spritz. Sono passata al vino. I ragazzi hanno paura che la mamma tornerà alcolizzata, oggi abbiamo nascosto tutto l'alcool che abbiamo in casa, perfino il tavernello che usiamo per cucinare. No, sto scherzando, però non ho capito se beve per colpa delle sorelle/amiche o è lei a portarle sulla strada alcolica. Qui tutto ok, il trash food della dispensa e del frigo sta finendo, ma diminuendo le razioni possiamo farcela. I ragazzi collaborano molto: figlio2 ha pulito i fornelli, figlio1 è venuto con me a fare una cosa di lavoro. Sanno che la loro sopravvivenza dipende solo da me e cercano di tenermi buono. In questo momento sono la persona più importante tra i tre della casa, quando finirà la vacanza della mamma tornerò al mio classico quarto posto su quattro.

QUARTO GIORNO. E fu sera e fu mattina. Quarto giorno. Stasera la mamma torna. Abbiamo ripulito casa (alla meglio), poi ho detto ai ragazzi di non mangiare, non andare in bagno e non fare niente che possa sporcare o mettere in disordine la loro camera. Dovrebbe arrivare verso le 22. Penso che mi farò trovare dormendo, così non dovrò rifare il letto. Se non mi leggete più è perché mi ha messo in punizione e mi ha tolto il computer. Se rifà le valige e se ne va in vacanza di nuovo la smetto con ste cronache quotidiane e scrivo un libro, così almeno ci tiro fuori qualche lira. Sto scherzando, sicuramente le sarò mancato tantissimo e vorrà portarmi con lei nel prossimo viaggio. Oh, che io vi vedo, che è quella risatina?

di Sandro Simone


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