Quartiere Ferrovia, gli "Amici del Viale" chiedono i danni al Comune: "Con un pool di avvocati avvieremo azione legale"
Guerriglie urbane, scene di ordinaria follia e una città impoverita all’ennesima potenza, in cui le vetrine quotidianamente si spengono. Dopo l’ennesimo violento accoltellamento in Via Podgora e la mega rissa di qualche giorno fa, l’A.P.S. Amici del Viale Foggia è sempre più convinta che ormai non bastino sollecitazioni, suggerimenti, richieste e petizioni di ordinanze e provvedimenti da parte dei residenti nei confronti del Comune di Foggia. Pertanto, i soci fanno sapere che si sta costituendo un pool di avvocati per avviare un’azione legale ai danni dell’Ente.
ATTENZIONE PER IL QUARTIERE. «Non ci resta che richiedere il risarcimento del danno - rimarca la presidente, la dottoressa Marialuisa de Niro -. Siamo stati contattati dal presidente dell’Unione pakistana: anche per gli stranieri che regolarmente pagano le tasse la situazione del Quartiere Ferrovia è diventata drammatica e sta pervadendo ormai tutta la città, come dimostra la brutale aggressione nella città vecchia subita dal giovane Andrea Tigre, a cui ci stringiamo e a cui auguriamo una pronta guarigione. Dal 2016 chiediamo attenzione, in 10 anni sono state concesse decine e decine di licenze senza controllo. La quasi totalità delle attività storiche del Quartiere e del Viale XXIV Maggio, ultimo in ordine di tempo il Bar Monte Bianco, è stata ceduta a commercianti di esercizi etnici. I fumi e un odore rancido di aglio e cipolla invadono le nostre strade e le nostre abitazioni sin dal primo mattino. Viviamo in mezzo alla prostituzione e al traffico di stupefacenti, col rischio di assistere ad impuniti atti osceni in luogo pubblico. Nulla è stato fatto negli ultimi anni dall’amministrazione che governa la città per calmierare le aperture ed evitare che si formi un ghetto così grande, violento e pericoloso per la incolumità di tutti, residenti e migranti. Zero ordinanze antibivacco, zero provvedimenti contro il consumo di alcolici per strada, nessun film vintage multipiazza sul Viale, nessun evento, liquami e sporcizia ovunque. Anche il mercatino dell’antiquariato ci è stato sottratto".
IL BARATRO. Agli attivisti il Quartiere Ferrovia appare perduto in un baratro di oblio, in una vera e propria resa istituzionale. "Nelle nostre strade - aggiungono i soci - la violenza viene perpetuata ad ogni ora nonostante la presenza fisica degli agenti municipali, spesso inermi, e delle telecamere tanto decantate dall’assessore alla Legalità. Mai avremmo pensato di dover sostenere chi reclama l’esercito in strada, ma forse è necessario. Noi non siamo dei vigliacchi e non ci arrendiamo, continueremo a denunciare l’inutile gestione di risorse pubbliche. Le telecamere non prevengono il crimine, serve un presidio fisso con pattuglie e uomini come ai tempi del dottor Sirna. L’abbandono totale della zona, con la presenza incessante di attività malavitose, sembra un precipuo obiettivo politico, ma noi non intendiamo lasciare il quartiere. Gli assessori ci avevano promesso ordinanze che non abbiamo ancora visto. Non ci resta che agire e difenderci in nome della legge".
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