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Quello che le donne dicono, “no” ad ogni forma di violenza

Da quella fisica a quella lavorativa

C’è chi chiede di intitolare una strada a Nilde Iotti e a Rita Levi Montalcini. Chi ribadisce l’impegno contro ogni forma di violenza, da quella fisica a quella lavorativa. Chi chiede più rispetto e pari opportunità. Chi prova a partire dalle scuole per prevenire e contrastare i maltrattamenti di genere. Chi chiede di ostentare meno folclore, ma più riflessione. Perché quella dell’8 marzo è una giornata che deve unire, far riflettere, pensare. Una giornata nata per ricordare ogni anno sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Una giornata internazionale in cui si ricorda anche l'incendio della fabbrica Triangle, avvenuto a New York 25 marzo 1911, in cui persero la vita moltissime lavoratrici. Ed allora, tutte le forze sociali, sindacali e politiche della Capitanata fanno sentire la loro voce in difesa della donna.

 

 

LA CGIL “Fondata sul rispetto. La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti”. E' questo lo slogan che la CGIL ha deciso di utilizzare quest'anno per la Festa delle donne. L'8 marzo sarà quindi un'ulteriore occasione per la CGIL di “ribadire il suo impegno contro la violenza sulle donne, una violenza che viene perpetuata in tutti gli ambiti della società, da quello familiare a quello lavorativo e che nel 2012 ha causato la morte di 120 donne”. Per queste donne la Cgil “continuerà a stare in campo, contro ogni forma di violenza, riaffermando la centralità del lavoro – dignitoso, legale, sicuro –, per una contrattazione che rispetti i diritti e i tempi di vita delle donne madri e lavoratrici, per servizi pubblici adeguati a sostegno delle famiglie, infine per la piena affermazione delle pari opportunità, anche sul versante della rappresentanza nelle istituzioni”.

LA CISL “Violenza sul lavoro, violenza domestica, riduzione in schiavitù, mutilazioni genitali sono solo alcune delle violenze – afferma Carla Costantino, segretario territoriale della CISL - che le donne subiscono ogni giorno, contro le quali la Cisl di Foggia, il Coordinamento Donne e tutte le categorie sindacali intendono rilanciare il loro impegno a partire dalle scuole, laddove si formano le nuove generazioni, che devono avere un ruolo fondamentale per la diffusione di una vera cultura della parità di genere a tutti i livelli, dalla famiglia al lavoro”. Per questo, in occasione dell’8 marzo la CISL ed il Coordinamento Donne della CISL di Foggia terranno un incontro con le studentesse e gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico Pietro Giannone di Foggia. Tema dell’incontro a cui parteciperanno le studentesse e gli studenti: ‘Violenza: prevenire e contrastare’.

IL PARTITO DEMOCRATICO “Intitolare una strada a Nilde Iotti e a Rita Levi Montalcini è un gesto di attenzione verso due figure femminili di straordinario spessore civico e di fiducia nella forza e nell'intelligenza delle donne che contribuiscono quotidianamente a rendere migliore la nostra vita e il nostro Paese”. E’ la richiesta espressa da Colomba Mongiello senatrice del Partito Democratico. Per la Mongiello, dunque, “ricordare e celebrare l'attivismo politico e la sobrietà istituzionale della Iotti c'è d'aiuto a dipanare la complessità dei giorni che stiamo vivendo; così come la serena determinazione a perseguire obiettivi e visioni della Montalcini ci inducono a moltiplicare i nostri sforzi per individuare soluzioni innovative agli affanni del presente. Colomba Mongiello senatrice del Partito Democratico”.

LA CONSIGLIERA DI PARITA’ DELLA PROVINCIA “Mi piacerebbe che questa giornata fosse vissuta senza ostentazioni, senza folklore, ma con la consapevolezza della rilevanza della riflessione che tutti, anche le stesse donne, siamo chiamati a fare – afferma la Consigliera di Parità della Provincia di Foggia, Antonietta Colasanto – La strada verso la parità di genere e di occasioni non può essere costruita sulla contrapposizione ma nel reciproco riconoscimento di dignità. Come sempre si tratta di condurre su questo versante una battaglia culturale prima ancora che legislativa e politica – conclude Colasanto – Occorre mettere in campo buone prassi, come quelle che sta portando avanti l’Ufficio della Consigliera di Parità sul fronte del contrasto alla violenza, alle discriminazioni omofobiche e a quelle sessiste. L’esito di questa grande battaglia dipende da ciascuno di noi”.

di Redazione 


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