Sospendere il servizio di parcheggio a pagamento nella zona del Tribunale di Foggia? Il Consiglio Comunale dice “no”. Quel balzello si deve pagare. E’ andata male al consigliere comunale, Luigi Miranda. E soprattutto, è andata male alle centinaia di avvocati che ogni giorno devono fare tappa al parchimetro di Viale Primo Maggio per parcheggiare la loro auto sulle strisce blu. E’ stata discussa ieri mattina, infatti, l’interrogazione presentata da Miranda avente ad oggetto l’ipotesi di sospensione del servizio di parcheggio a pagamento nella zona di Viale Primo Maggio – Palazzo di Giustizia di Foggia.
L’INTERROGAZIONE Un’interrogazione nata alla luce della chiusura delle sedi provinciali dei tribunali, in considerazione del fatto che, “allo stato attuale, nel Tribunale cittadino è concentrato un immenso carico giudiziario dovuto alle soppressioni delle altre sedi distaccate. Considerato che già prima il Palazzo di Giustizia di Foggia era di per sé insufficiente a servire la macchina giudiziaria della sola città capoluogo a causa degli spazi limitati - ha sostenuto Miranda - si è preso atto che anche questioni basilari come il parcheggio sono diventate causa di disagio e di disservizio per gli avvocati oltre che per l’utenza del capoluogo e della provincia. Diventa utile, nonché necessario, che si provveda almeno ad agevolare il servizio di parcheggio su tutto il viale primo Maggio, garantendo una sosta non a pagamento”.
IL “NO” DEL CONSIGLIO COMUNALE Per questo, il consigliere e candidato sindaco con una lista civica Miranda auspicava che l’amministrazione comunale potesse dare, con questa sospensione del parcheggio a pagamento, un proprio apporto “al fine di rendere meno disagevole l'accesso al Palazzo di Giustizia, ma purtroppo la risposta è stata negativa, il consiglio non ha ritenuto infatti necessario, senza neanche fornire sufficienti spiegazioni, porre in essere il provvedimento, che a ben guardare sembrava assolutamente giustificato”. A Miranda non resta che un’ultima raccomandazione: “Mi auguro che l’amministrazione possa rivedere la propria posizione considerata la rilevanza della questione”.