Raccolta di abiti per il carcere di Foggia, i volontari rispondono all’appello del cappellano
Una catena di solidarietà per aiutare persone detenute in stato di indigenza, in risposta all’appello del
cappellano della casa circondariale di Foggia, frate Eduardo Giglia. È quanto hanno organizzato i volontari
del Rotary Club Foggia e delle sedi locali di Inner Wheel e Croce Rossa Italiana che, in pochi giorni, hanno
raccolto abiti e scarpe per chi non ha nulla.
GLI AIUTI. “Molti detenuti – spiegano dal CSV Foggia - non possiedono vestiti ed è chiaro che, al di là degli errori
commessi, la dignità umana debba essere sempre preservata. Abbiamo subito accolto e diffuso la richiesta
d’aiuto del cappellano e abbiamo registrato con piacere l’entusiasmo e la prontezza dei volontari. Un gesto
solidale che si aggiunge alle azioni messe in campo dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, grazie alla
quale – periodicamente - viene arricchito il magazzino del carcere, pensato proprio per i detenuti privi di
ogni tipo di risorsa. Non solo. Ogni anno, in collaborazione con l’ARCI Solidarietà, viene implementato il
fondo di solidarietà, destinato a soddisfare i bisogni primari che condizionano la qualità della vita dei
detenuti in condizione di fragilità, quali l’acquisto di farmaci di fascia C, pagamenti di ticket sanitari,
telefonate ai familiari, attivazione di pratiche per la richiesta della pensione di invalidità”.
GLI INDUMENTI. Tute, felpe, t-shirt, jeans, calze, biancheria intima, scarpe da tennis, ciabatte da doccia, cappellini riempiono
l’elenco degli indumenti raccolti e donati a frate Eduardo Giglia.
“Alcuni ristretti – aggiungono dal CSV Foggia - posseggono solo gli abiti indossati al momento dell’arresto e,
durante il periodo di detenzione, non hanno la possibilità di fare colloqui o di richiedere un cambio ai
familiari. Qualcuno non possiede nemmeno un paio di scarpe oppure non ha abiti invernali, per affrontare
la stagione più fredda. Per tale motivo, raccolta di abiti e donazioni sono sempre ben accette”.
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