Bene Anzano di Puglia, e San Severo. Benissimo Troia e Apricena. Male, anzi malissimo Foggia che in fatto di raccolta differenziata è ultima in Puglia con una media imbarazzante: il 2,9% dei rifiuti. La quinta edizione pugliese di ‘Comuni Ricicloni’ boccia pesantemente il capoluogo dauno, fanalino di coda della speciale classifica realizzata da Legambiente Puglia grazie al contributo dell'Assessorato alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia e al patrocinio di Anci Puglia. Le classifiche sullo stato di salute della raccolta differenziata nei comuni pugliesi, infatti, sono state elaborate incrociando i dati raccolti mediante l’invio dell’apposito questionario alle Amministrazioni locali e quelli forniti dai Comuni al Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia e pubblicati sul Portale Ambientale della Regione Puglia.
MALE I CAPOLUOGHI PUGLIESI - In graduatoria, quindi, compaiono i Comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente e i Comuni che hanno trasmesso le 12 comunicazioni mensili alla Regione. Pertanto, su 258 Comuni pugliesi, ne sono stati presi in esame 252 (pari al 97,7% del totale), mentre i Comuni che hanno risposto alla scheda inviata sono stati solo 71, ossia il 27,5% del totale. Ma il verdetto è unanime: “Restano deludenti anche per questa edizione i risultati conseguiti dai Capoluoghi di Provincia”. E se nessuno tra i comuni di Brindisi, Barletta, Bari, Lecce e Trani, Andria tocca il 30% di RD, va comunque considerato “decisamente negativo il trend per i Comuni di Taranto al 8,9% e Foggia, fanalino di coda con solo il 2,9% di RD”. Del resto, tra emergenze ambientali abbinate alle criticità economiche dell’Amica e al mancato avvio del sistema Porta a Porta, non è difficile immaginare come si sviluppi la raccolta differenziata nella nostra città. Un risultato che pare scoraggiare del tutto anche la buona volontà di quanti continuano a dividere nei contenitori dei rifiuti vetro, carta, plastica…
LE PROPOSTE - “Per voltare pagina definitivamente – ha detto Stefano Ciafani, Vice Presidente Legambiente Nazionale - si dovranno replicare le buone pratiche gestionali di raccolta domiciliare in tutti i Comuni, a partire dai capoluoghi, sul modello di quanto fatto finalmente anche in Puglia come ad Andria e Canosa. Un obiettivo che potrà essere raggiunto solo penalizzando economicamente lo smaltimento in discarica ed è per questo che sarebbe un errore grave e imperdonabile prorogare l’entrata in vigore della nuova legge sull’ecotassa regionale, come richiesto”. “I rifiuti possono e devono diventare beni riciclabili con enormi vantaggi economici e ambientali per la collettività – ha aggiunto Luigi Perrone, Presidente Anci Puglia - . Di questo i sindaci sono consapevoli e sono pronti a prendersi le proprie responsabilità, lo dimostrano proprio le eccellenze rappresentate dai comuni che premiamo oggi. Ma va anche detto delle difficoltà emerse nell’applicazione della nuova normativa regionale. L’obbiettivo del 40% di raccolta differenziata (L.R. 38/12) comporta per buona parte delle amministrazioni comunali un notevole incremento del costo del servizio di igiene urbana e del relativo tributo, con ovvie ricadute sul territorio. Inoltre, il divieto di indire nuove procedure di gara per l’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto (art. 24 L.R. 24/2012), ha aggravato la gestione del ciclo rifiuti, compromettendo l’obiettivo di differenziata ed esponendo il Comune al massimo livello della sanzione ecotassa”.