Racket, contro le bombe lo Stato smantella: il NIA chiude dopo un mese. Vuoi denunciare? Il telefono è spento...
Il progetto voluto e promosso dalla Questura
L’unica speranza era che si trattasse di un pesce d’aprile. Ma invece è tutto vero: dopo neppure un mese di vita chiude il Nia, Nucleo Investigativo Antiracket.
IL PROGETTO. Presentato come “un numero di telefono e un indirizzo mail per incoraggiare i cittadini a denunciare le estorsioni” era il progetto elaborato dalla Polizia di Stato. Un entusiasta questore Silvis aveva dichiarato nella conferenza stampa di presentazione: “Siamo soddisfatti perché grazie a questi strumenti possiamo combattere i 26 clan malavitosi presenti nel nostro territorio. Inoltre, in questo periodo ci sono state molte più denunce di estorsioni”.
L’ANNUNCIO. Ecco, ora vallo a spiegare alle vittime di estorsione che lo Stato è con loro e non li abbandonerà. Vallo a spiegare che a distanza di un mese dalla presentazione del progetto, arriva la comunicazione ufficiale: "Le attività investigative relative ai delitti di estorsione e usura, e la tutela ex post delle vittime di tali reati, saranno totalmente assorbite dalla sezione criminalità organizzata della Squadra mobile. Verrà ugualmente disattivata la mail nia.questurafg@gmail.com Resterà attiva l'utenza telefonica 0881 668780, collegata alla Sezione criminalità organizzata, alla quale potrà rivolgersi chiunque ne abbia necessità in relazione ai citati delitti".
IL TELEFONO SPENTO. Una comunicazione che arriva a poche ore dall’ennesimo attentato ai danni di un’attività imprenditoriale. Anche la “tempestività” dell’annuncio lascia molto a desiderare. La criminalità non chiama, agisce. I commercianti, invece, troveranno un telefono spento.
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