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Racket della prostituzione, 8 arresti dei carabinieri: l'inchiesta è nata dalla denuncia di una vittima di sfruttamento

I Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di otto persone indiziate a vario titolo dei reati di estorsione in concorso, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e maltrattamenti contro familiari o conviventi.

LA DENUNCIA. Le indagini, avviate dalla Compagnia di Foggia in seguito alla denuncia sporta da una prostituta, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di quattro soggetti di nazionalità rumena, indiziati a vario titolo di aver costretto 9 donne connazionali a prostituirsi lungo la Strada Statale 673 di Foggia o in tratti di strada pubblica nei comuni di Cerignola e Orta Nova e talvolta presso le rispettive abitazioni. Grazie ad un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia e svolta dal 2020 ad oggi, i Carabinieri hanno ricostruito compiutamente il modus operandi degli sfruttatori, che sottoponevano le vittime a un costante controllo durante l’attività di meretricio e che si facevano consegnare giornalmente tutto il denaro ricevuto dai clienti per le prestazioni sessuali. Nel corso delle investigazioni, gli inquirenti hanno accertato il sistematico ricorso da parte degli indagati - due dei quali conviventi con altrettante prostitute - a gravi minacce e continue vessazioni in danno delle vittime, sfociate in alcune circostanze in brutali episodi violenza fisica, esercitata anche con l’utilizzo di armi da taglio e bastoni.

I SOLDI. I Carabinieri hanno inoltre attestato il coinvolgimento di tre indagati di nazionalità italiana in episodi di favoreggiamento della prostituzione e documentato come un ulteriore soggetto abbia costretto gli sfruttatori a consegnargli periodicamente denaro - anche con cadenza settimanale -, al fine di poter godere dell’uso esclusivo di piazzole di sosta o di tratti di strada pubblica nei pressi dei quali collocare le prostitute per l’offerta delle loro prestazioni ai clienti.

di Redazione 


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