Radici e ritorni, Ischitella ospita la "Cena dell'emigrante"
Il 2024 e stato proclamato l’anno delle “Radici Italiane” e il Comune di Carpino non si e fatto sfuggire una ghiotta occasione per ritornare all’antico, al primo dopoguerra, alle “fughe” verso America, Canada, Australia, Argentina, Brasile, Venezuela e nord Europa di milioni di Italiani. Per questo motivo, in occasione del progetto "Radici e ritorni", finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il 20 agosto l'associazione OnlyFood, in collaborazione con la Pro Loco Uria, l'associazione Le Radici e l'amministrazione comunale di Ischitella, guidata dal sindaco Alessandro Nobiletti, organizzerà la cena per il progetto Radici e Ritorni, che il 5 agosto aveva visto un gran successo a Carpino. La Cena dell'Emigrante, tavolata conviviale per accogliere e rivivere i bei ricordi legati alla propria terra e alle proprie tradizioni, si terra in Piazza Cesare Battisti ad Ischitella il 20 agosto alle ore 20.30. Il menu sarà a base di cucina tipica garganica. Ad allietare la serata ci sarà il Coro del Santissimo Crocifisso di Varano, diretto dal maestro Peppino Blenx. La partecipazione è gratuita e a numero limitato. Iscrizione obbligatoria su Eventbrite https://shorturl.at/zxO47. Ai fini di una migliore gestione della cena e necessario presentarsi entro le ore 21 (prima dell'inizio della stessa). Presso l'infopoint in Piazza Cesare Battisti bisognerà confermare la propria adesione.
IL PROGETTO. “Radici e Ritorni” e nato per rafforzare il legame tra i comuni e i cittadini residenti all’estero, in particolare quelli delle comunita di emigrati in Australia e Francia, attraverso un progetto che miri alla ricostruzione della propria storia familiare e genealogica ma soprattutto a mantenere viva e rafforzare la conoscenza della propria identità culturale e folkloristica d’origine. Il progetto vuole dare risalto al legame che unisce i due comuni dell’area interna garganica e il tema dell’emigrazione storica con un focus sull’aspetto del ritorno alle origini, al rapporto ancestrale che ci lega alla nostra terra attraverso forme di turismo ecosostenibile e responsabile. “La serata dell’emigrante” e una cena comunitaria di quartiere aperta ai turisti e che vedra protagonisti soprattutto gli emigrati di ritorno e i loro discendenti.
GLI EMIGRANTI. Sono sei milioni gli italiani residenti all’estero, una cifra che sale a 80 milioni comprendendo nel novero anche oriundi e discendenti e addirittura a 260 milioni se si include nel totale il numero degli affini con legami parentali, di quanti parlano la nostra lingua o comunque si sentano particolarmente vicini alla nostra cultura, anche per motivi di lavoro. Sono cifre che fanno dell’Italia un caso pressoché unico al mondo e che il 2024 – decretato “Anno delle radici italiane” dal Ministero degli Esteri, con tanto di specifico progetto inserito nel PNRR – permette di portare in primo piano. Si tratta insomma - come emerge da una ricerca di Confcommercio sul cosiddetto turismo delle radici: un’indagine sul valore economico, una ricerca demoscopica su turisti attuali e potenziali e un’analisi qualitativa - di una comunita enorme, che ha voglia di riscoprire le proprie origini e che rappresenta dal punto di vista turistico una domanda potenziale di dimensioni sorprendenti.
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