Elezioni/ Raffaele Di Mauro: “Contro la mafia servono buone pratiche e il coinvolgimento i cittadini”. Poi chiarisce il caso Francavilla
Il candidato sindaco ripercorre l'incontro con il boss, avvenuto nel 2019 citato nella relazione di scioglimento del Comune
“Buone pratiche amministrative e coinvolgimento della cittadinanza”. Sono queste le azioni su cui puntare per “un'educazione culturale antimafia” secondo Raffaele Di Mauro, candidato sindaco della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni comunali del 22-23 ottobre.
LE MINACCE DI FRANCAVILLA. Intervistato da Foggia Città Aperta, a margine del convegno organizzato dall'associazione Giovanni Panunzio, presieduta da Dimitri Lioi, Di Mauro chiarisce anche l'episodio che lo vede citato nella relazione del prefetto che ha portato allo scioglimento per mafia del Comune di Foggia. A fine 2019 durante una riunione della commissione da lui presieduta, Leonardo Francavilla, noto esponente dell'omonima batteria mafiosa, entrò con irruenza nella stanza minacciando Erminia Roberto. Secondo il prefetto, Di Mauro non ebbe in quella occasione “condotte atte ad arginare i comportamenti di Francavilla e anzi rivolse nei suoi confronti parole di comprensione”. “Quel personaggio non lo conoscevo” - chiarisce il candidato di centrodestra - “in quel momento pensavo che la politica dovesse ascoltare il grido di un cittadino disperato. Oggi certamente posso dire che il comportamento sarebbe stato diverso, bisogna essere fermi e contrastare nell'immediato situazioni di questo genere. La mia candidatura la vedo come una chiamata, ho accettato per amore della mia città”.
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